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ASS.LA MANSARDA,PROGETTO “A CORTO DI IDEE” NEL PADIGLIONE GENOVA DEL CARCERE DI POGGIOREALE. UNA VOLONTARIA RACCONTA TEMI, METODI E STATI D’ANIMO DEI PARTECIPANTI.

Ieri si è concluso il progetto ‘A corto di idee’ tenutosi al reparto Genova nel carcere di Poggioreale con il coinvolgimento attivo di  21 detenuti, promosso dall’associazione  La Mansarda, di cui è presidente Samuele Ciambriello. Era iniziato a maggio, con incontri settimanali. Gli incontri sono stati animati oltre da me anche dalle volontarie Concetta Di Lillo, Fabrizia Cardinale ed Adriana Napoletano.
In occasione di quest’ultimo incontro erano presenti il prof. Samuele Ciambriello, garante dei detenuti in Campania e presidente dell’ass. La mansarda, Sanseverino Angela e Bolanos Quinde Jose Luise, due volontari del CSV e Dea Pisano, assistente sociale,  volontaria dell’associazione ‘La Mansarda’.
Nei vari incontri abbiamo proiettato cortometraggi quali: “Stella” di Gabriele Salvatores; “Promessi Sposi” di Antonietta di Lillo; “La pagella”di Alessandro Celli; “il potere dell’empatia” e corti della Pixer senza dialoghi ma che hanno parlato direttamente al cuore dei presenti.
Abbiamo letto poesie di Alda Merini e   “Caro prof ti scrivo…gli adolescenti scrivono al docente di religione” di Giuseppe Ventura e Samuele Ciambriello, editore Rogiosi,  abbiamo condotto il gioco delle emozioni, la pesca da un sacchetto di fogliettini su cui vi erano scritte le emozioni.
Molteplici sono stati i temi affrontati quali la diversità, l’amore per i figli (la maggior parte dei partecipanti hanno figli), la difficoltà e la paura di affrontare la società dopo il periodo di detenzione, il tema dell’amore omosessuale, della libertà, della giustizia riparativa….Si è creata una forte relazione tra di loro nei vari incontri ed hanno confrontato le loro esperienze e le loro opinioni, i loro traumi, le loro paure, il loro vissuto di sofferenza, di gioia e soprattutto di riflessione critica su di sé scoppiando,
talvolta, in lacrime. Hanno espresso il disagio provocato dalla lacerazione della stima di sé per l’errore che li ha portati in carcere ed è stata l’occasione per approfondire il fatto che si può sempre recuperare ed ottenere la stima di sé. Pur avendo avuto a che fare con un’utenza variegata, sia per il livello di istruzione che per cultura di appartenenza, questo progetto ha riscontrato un forte coinvolgimento ottenuto nei vari incontri servito ad incrementare la capacità di interiorizzare le
emozioni e gli argomenti trattati. Il fatto di dedicare loro del tempo di condivisione, di prestare attenzione alle loro storie di vita hanno permesso di considerare questo progetto come una specie di ‘involucro’ nel quale confrontarsi ed operare riflessioni significative visto che si sentono rinchiusi non solo in un perimetro fisico ma anche psicologico ed umano.  L’associazione La mansarda da fine ottobre inizierà, sempre a titolo gratuito e con le sue professioniste volontarie, due progetti, nei reparti Genova e Firenze del carcere di Poggioreale.

Anna Beneduce

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