Officina delle idee

Aurelio De Laurentiis: “La morte di Ciro? Colpa delle autorità. I politici vogliono i voti dei tifosi”

Si è svolta ieri, all’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino, la presentazione del libro di Antonella Leardi “Ciro Vive”, scritto dalla giornalista Rai di Porta a Porta Vittoriana Abate ed edito da Graus.

Una sala gremita di giornalisti, di sostenitori dell’associazione Ciro Vive e di esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport.

Al tavolo un parterre eccezionale: Antonella Leardi, Vittoriana Abate, Aurelio De Laurentiis, Luigi de Magistris, Luciano Schifon e Angelo Pisani.

La prima ad intervenire è stata Antonella Leardi che, con il coraggio e la forza di sempre ha lanciato il suo appello di pace: questo libro  – ha dichiarato Antonella – per me è molto importante perché racconta la tragedia che ha colpito la mia famiglia e la mia scelta di trasformare il dolore in gioia per il prossimo. Ma questo libro – ha continuato la signora Leardi – è anche un messaggio rivolto ai giovani. In questi mesi ho parlato con migliaia di ragazzi e ho visto le loro lacrime negli occhi e ciò significa che c’è il desiderio di cambiare qualcosa.

Molto duro l’intervento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ha ribadito quanto ha già affermato nelle pagine del suo contributo al libro “Ciro Vive”. Attualmente – ha ricordato de Magistris – c’è un’indagine in corso che ha concluso una prima fase, ma non sono stati puniti i responsabili dell’ordine pubblico di quel giorno che si sono resi colpevoli di diverse mancanze. Tutti quelli che sono andati alla partita sono testimoni delle mescolanze tra tifosi, della mancanza di autorità, di napoletani in un luogo a rischio che doveva essere sorvegliato. Oltre alle responsabilità penali ci sono responsabilità politiche che invece non state accertate neanche a distanza di tempo. Lo striscione dell’Olimpico – ha concluso il Sindaco – ha ferito una città intera che ha risposto con dignità, compostezza ed amore ad una tragedia di incredibili proporzioni. Da sindaco e da napoletano sono orgoglioso di Antonella e del suo comportamento che non ha mai avuto rabbia nonostante tutto.

Anche il Presidente della SSC Napoli ha ricordato con toni duri, gli errori commessi quel tragico 3 maggio. L’esempio di Antonella è più unico che raro e questo libro è la testimonianza dell’amore di una madre. Purtroppo – ha affermato De Laurentiis – nessuno ha mai capito come sono andate le cose: alla vigilia di quella partita lo dissi dal primo momento che non ci sarebbero stati problemi tra le tifoserie ma che i problemi potevano venire dall’esterno. Con Tagliente ci riunimmo in una caserma e stabilimmo le linee dell’ordine pubblico, chiamando anche i responsabili delle ferrovie dello stato per non far partire quei treni con i tifosi e facemmo venire tutti in macchina o pullman per poi  portarli allo stadio con i mezzi pubblici dal casello allo stadio. Molto dure anche le parole rivolte al mondo della politica. Il ministero – ha continuato il Presidente nel corso del suo intervento – parla di Daspo invece che parlare di modello inglese e rimango basito, probabilmente questi politici vogliono i voti dei tifosi ed hanno paura di applicare una vera regolamentazione contro i facinorosi. Ma che Paese siamo se non riusciamo a gestire neanche uno stadio? Un luogo invece che dovrebbe essere di contaminazione sociale. Ci sono stati gravi errori a Roma e nessuno ha preso ancora provvedimenti e la considerano ancora sicura.

Renzi – ha concluso De Laurentiis – dice che dobbiamo pagargli un contributo per la polizia, ma allora dateci 200 agenti preparati per lo stadio e che conoscano le criticità e che siano rispettati all’interno. Gli steward non bastano. Con le punizioni non si risolve nulla, ma le leggi nessuno vuole farle. Gli stadi, in questo senso, possono aiutare e mi auguro di definire a breve il nuovo progetto per il San Paolo con de Magistris.

 

 

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