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Berlusconi: ok al Nazareno, ma niente modifiche

Sul Patto del Nazareno, c’è da fidarsi. È quello che pare di capire dalle parole di Silvio Berlusconi. La presenza dell’ex premier alla presentazione del libro di Michaela Biancofiore, “Il cuore oltre gli ostacoli”, alla Confcommercio di Milano, ha trasformato quella circostanza in un dibattito politico sul futuro della destra e sugli accordi con le altre forze politiche che contano. Sono passati mesi ormai da quell’incontro tra Renzi e Berlusconi a Via del Nazareno, a Roma, nella sede del Partito Democratico, dove si discuteva di riforme e di legge elettorale. Ma quella strana unione tra il volto della destra e la voce della sinistra italiane ha destato parecchi dubbi in più d’un elettore (e in molti colleghi di Montecitorio).

Le perplessità, stavolta, sono dello stesso Berlusconi, che coglie la palla al balzo per levarsi qualche sassolino dalla scarpa, e con la complicità della Biancofiore, che sorride e annuisce alle sue parole mostrandosi pienamente d’accordo, commenta: «Abbiamo dato il nostro ok a un disegno di legge che è andato alla Camera dei Deputati e che è stato approvato. Improvvisamente succede che dalla sinistra arrivano delle richieste di cambiamento. Io avevo inteso che le modifiche su ciò che era stato deciso dovessero venire accettate da una parte e dall’altra, e che se una parte non l’accettava, la modifica cadeva. Sembra invece che dall’altra parte sia stato ritenuto che non sia questo il sistema. Siamo convinti che i patti si debbano rispettare». Le modifiche di cui parla il leader di Forza Italia riguardano il premio di maggioranza al partito, anziché alla coalizione, e la soglia, secondo lui troppo bassa, per i partiti più piccoli. Appare chiaro che Berlusconi sta già pensando alle elezioni, e che prevede che queste misure condannerebbero il Centrodestra alla sconfitta. È lui in persona, d’altronde, a specificare di voler riunire quello stesso Centrodestra in un’unica grande coalizione, strizzando l’occhio ad Angelino Alfano e al suo NCD, e affermando che, al di là dei motivi personali, adesso c’è il bisogno di andare oltre per lavorare tutti assieme. La Lega, da parte sua, si è già tirata indietro.

Eppure è ancora Berlusconi a confermare che il Patto del Nazareno, così com’era stato previsto in tutti i suoi punti, può ancora durare, perché c’è «l’esigenza di rendere governabile il nostro Paese, e le due cose che lo rendono governabile sono un sistema monocamerale e un sistema bipolare, come in America». Basta che il Patto resti così com’è, senza cambiare una virgola. Ma è necessario anche poter ritornare a un accordo tra tutti i partiti della destra, «sperando che in futuro arrivi qualcuno che venga riconosciuto come leader maximo». Ma su chi possa essere questo leader, l’ex Cavaliere non fa nomi. Conclude, poi, con la solita, immancabile tirata sulla giustizia italiana, annunciando che «oggi non siamo in un sistema democratico» e ricordando ancora una volta che l’uso politico della giustizia ha rischiato spesso di estrometterlo.

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