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Bonus Cultura, solo il 61% dei diciottenni l’ha chiesto

Tutti ormai sono a conoscenza che il governo Renzi ha stanziato più di mezzo miliardo per i famosi “buoni cultura” da 500 euro da destinare a tutti i ragazzi che hanno già o a breve compiranno la maggiore età (ovvero i 18 anni) per dischi e corsi (di teatro, lingua e musica) oltre che per libri, concerti, cinema, teatro, danza, musei, eventi culturali dal 19 settembre fino al 31 dicembre 2018. In questa iniziativa però ha aderito soltanto il 61%, avanzando così 114 milioni su 290 milioni stanziati – come si può leggere su una notizia riporta dalla Repubblica – E dei bonus prenotati, la metà sono ancora da spendere: circa 90 milioni di euro. Ma molti giovanissimi attendevano il decreto sul bonus gemello per quelli del ’99, così da puntare sulla musica, dallo streaming agli album digitali. Arrivato il decreto: per loro niente cd. Dovranno ripiegare su libri e cinema, di gran lunga le scelte più gradite (77% e 18%). Comunque sia molti giovani, al di là del fatto dei vari problemi avuti con la registrazione per usufruire di questo “bonus” e la domanda su come spenderli, da un po’ di tempo esiste un “mercato nero” in cui tra i ragazzi c’è chi acquista con i soldi del governo e poi rivende, chi si fa fatturare libri, ma in realtà si assicura un tablet o chi porta l’intero buono al negoziante in cambio dei 500 euro in contanti. Ci sono invece ragazzi – come sottolinea ancora l’edizione online della Repubblica – che vorrebbero spendere questo bonus per pagarsi la “retta universitaria regionale”, acquistare un ebook, computer, ipad oppure la possibilità di farsi un abbonamenti ai siti di musica in streaming come per esempio si fa sulla famosa piattaforma “Spotify” visto che proprio lì c’è un abbonamento dedicato agli studenti. Infine uno di questi ragazzi la prende con ironia questa situazione venuta verificarsi a causa di questi “bonus cultura” “Quando sei un ’97 e senti i ’98 lamentarsi perché non possono comprare cd…”.

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