Cultura

Brescia, studentessa modello prende 4 al tema di maturità, fa ricorso al Tar e lo vince: quella prova sarà riesaminata

Era stata ammessa alla maturità con  una media di 8,82. Ma la studentessa modello, tra i più bravi di un liceo a Brescia, nella sua prima prova d’esame, il tema, aveva preso 8 punti su 20: praticamente 4. Un votaccio che le aveva abbassato drasticamente la valutazione finale, un deludente (per lei) 78/100.  Così  la ragazza ha deciso di fare ricorso al Tar per chiedere l’annullamento di quel voto. E i giudici amministrativi le hanno dato ragione.

Voti dall’8 al 10 – Con voti dall’8 al 10 in tutte le materie, e anche un bell’8 in italiano, la studentessa non si rassegnava ad accettare che quel 4 sul tema le avesse compromesso in maniera così forte il punteggio finale al termine del ciclo di studi della secondaria superiore, prima di accedere all’università. Sono passati tre anni dal giorno in cui sostenne quell’esame. Ma adesso, scrive il “Giorno” che ha ricostruito la vicenda, la prova dovrà essere rivalutata.

Giudizio molto duro – All’epoca, il giudizio su quella composizione, che la famiglia aveva potuto visionare dopo aver presentato ricorso, era stato decisamente duro. “Insufficiente l’ideazione e pianificazione del testo, la padronanza lessicale, la correttezza grammaticale, l’uso della punteggiatura, la coerenza del percorso ragionativo”.

L’esame dei magistrati del Tar – Il caso quindi è finito sotto la lente dei magistrati del Tar. I giudizi dei docenti rientrano nella categoria delle valutazioni “sottratte al sindacato di legittimità del giudice, a meno che non siano manifestamente illogiche, irrazionali, irragionevoli, arbitrarie ovvero fondate su un altrettanto palese e manifesto travisamento dei fatti o, ancora, salvo che non vengano in rilievo specifiche censure circa la plausibilità dei criteri valutativi o la loro applicazione”. Così al Tar hanno deciso, visto il caso della studentessa di Brescia, di rileggere il tema.

La sentenza – E nella loro sentenza finale hanno scritto: “Non occorre una specifica qualificazione o competenza professionale per riscontrare l’erroneità o comunque l’irragionevolezza e l’arbitrarietà (se non il travisamento dei fatti) di taluni giudizi”. La conclusione è stata quindi di accogliere il ricorso della famiglia della ragazza, disponendo che il provveditori nomini una nuova commissione che riesaminerà il tema. Il punteggio di maturità finale della studentessa viene rimesso in discussione. E lei attende ora una nuova valutazione di quella prova

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