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Carcere di Poggioreale.Sopralluogo dei deputati Paolo Siani, Michela Rostan e del consigliere regionale Bruna Fiola. Il Garante Ciambriello.”Serve riforma strutturale.I detenuti protestino pacificamente.”

Questa mattina una delegazione formata da parlamentari ed esponenti del Consiglio regionale
campano, accompagnata dal Garante dei detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, si è recata al carcere di Poggioreale per un sopralluogo, a pochi giorni dalla rivolta scoppiata nel padiglione ‘Salerno’.
“Le condizioni strutturali e sanitarie del penitenziario continuano a destare preoccupazione: urge trovare una soluzione tempestiva per garantire dignità e vivibilità ai detenuti”. E’ questo l’accorato appello lanciato da Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Paolo Siani, deputato del Partito democratico, Bruna Fiola, consigliere regionale della Campania e dal Garante Samuele  Ciambriello al termine della visita.
Per agire sul fronte della rieducazione bisogna mettere i detenuti i condizioni tali da poter svolgere determinate attività. In alcuni padiglioni si fa fatica addirittura a respirare e c’è una difficoltà oggettiva a sopravvivere – ha dichiarato Michela Rostan a margine del sopralluogo nella struttura penitenziaria – Ci attiveremo fin da subito per presentare un’interrogazione parlamentare che riguarderà sia i fondi stanziati dal Ministero per le Infrastrutture per il riordino dei padiglioni (12 milioni) e mai utilizzati, sia la stabilizzazione dei precari, in particolar modo del personale medico e degli operatori socio sanitari con la previsione in loro favore di un’indennità di rischio”.
Criticità, quelle di Poggioreale, a cui bisogna trovare la quadra: “Nonostante una dirigente straordinaria, la situazione è preoccupante. C’è bisogno di riflettere per dare una mano concreta, è inammissibile che siano in servizio duecento agenti in meno rispetto al previsto”, ha commentato Paolo Siani.
La mia proposta sarà quella di incentivare il diritto alla salute in carcere. La privazione della libertà non deve diventare anche privazione della dignità – ha sottolineato Bruna Fiola In questo modo si perde il fine ultimo della rieducazione, rischiando poi un maggiore incattivimento al termine della pena”.
“Occorre una riforma vera delle strutture penitenziarie che ormai sono invivibili – è il monito di Samuele CiambrielloSono grato alla delegazione per la visita odierna, sono sicuro che sveglieranno dal torpore le istituzioni locali e nazionali. Mi sono raccomandato con tutti i detenuti affinchè mettano in atto solo proteste pacifiche. Poggioreale non deve diventare una polveriera e gli agenti non sono la panacea di tutti i mali; il problema è strutturale e in questi termini deve essere affrontato a partire dall’utilizzazione dei fondi disponibili e dall’assunzione di personale di agenti di polizia penitenziaria, educatori e figure sociali di riferimento. A Poggioreale sono operative dieci associazioni di volontariato e sono evidenti gli sgorzi che quotidianmente  la direzione mette in campo per progetti di reinserimento sociale.

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