Cultura

Caro prof ti scrivo… Gli adolescenti scrivono al docente di religione (Rogiosi editore) di Samuele Ciambriello e Giuseppe Ventura. Riflessioni del Prof. Francesco Pisano

Più che una vera e propria “recensione”, vorrei fare alcune mie semplici considerazioni sul librino letto Caro prof ti scrivo… Gli adolescenti scrivono al docente di religione (Rogiosi editore), di Samuele Ciambriello e Giuseppe Ventura. Il libro racchiude le “confessioni”, o meglio ancora “riflessioni”, di alcuni studenti che hanno risposto su di un foglio bianco a domande apparentemente semplici, ma che richiamano temi fondamentali quali l’Amicizia, il Senso della Vita, la Musica, la Chiesa, la Felicità, il Futuro. Le risposte dei ragazzi denotano necessariamente l’avere una capacità riflessiva non indifferente e non banale. A dire il vero potremmo definirle loro “emozioni” su temi vitali tali da permettere così agli adolescenti di confrontarsi con i sogni, i pensieri, le paure, le incertezze tipici di un’età in cui la vita appare come “un magma incandescente da maneggiare con cura”.

Dai ragazzi l’ora di religione, spesso viene considerata, “un’ora d’aria” dal susseguirsi incessante di compiti, interrogazioni, problemi; uno spazio vuoto in cui poter respirare un po’ di libertà. Il docente di religione, deve, così come ci dimostra il lavoro del prof. Ciambriello, reiventare e colmare questo spazio, impiegando tecniche e strumenti di mediazione tanto semplici quanto coinvolgenti. Forse è opportuno ricordare che l’irc non fa media, ma dà semplicemente un giudizio. Questo dovrebbe essere tranquillizzante per i ragazzi perché non dovrebbero sentirsi “giudicati”, invece i ragazzi non danno molta attenzione all’irc. È vero che rientra nell’attribuzione del credito, ma non è certo incisivo.

 

L’amicizia (pp. 17-23)

Dagli scritti dei ragazzi si evidenzia come loro percepiscano l’amicizia, essa è molto importante nella vita degli adolescenti. Grazie all’amicizia i ragazzi possono confidare i loro pensieri e le loro paure senza il timore di essere giudicati. L’amicizia è considerata un valore importante e si nutre di rispetto reciproco basato sulla sincerità.

 

Il senso della vita (pp. 25-34)

Per ogni ragazzo il senso della vita ha un significato diverso. Per alcuni è il saper far fronte alle avversità. Aver conosciuto una persona importante, come un fidanzato o una fidanzata. Per altri vivere giorno dopo giorno, per altri, ancora, sono i genitori

 

 

 

La musica (pp. 35-46)

La musica è fondamentale per i ragazzi. Una canzone, e la musica in generale, permettono loro di evadere, di andare al di là della realtà e far provare emozioni fortissime. Nelle canzoni si “cerca rifugio”, si “superano sofferenze”, si alimentano “speranze”. La musica accompagna la loro vita, suscita emozioni che fanno riflettere: come l’amore. Aiuta a superare momenti difficili: come un lutto che colpisce inaspettatamente: è vero quello che Bob Dylan diceva a tal proposito: “Il bello della musica è che quanto ti colpisce non senti dolore”.

Le canzoni danno voce alle loro parole, danno fondamenti ai loro pensieri, lì rispecchiano. La musica è la seconda casa per un adolescente.

  • L’esempio lampante di “ricerca di rifugio” in una canzone è il tema di Carolina della IIF. Che nel commentare la canzone di Alessandra Amoroso “Segreti”, si apre rivelando la propria omosessualità ed il timore del pregiudizio cui si sente sottoposta. (p. 35-36)

Stessa esperienza è capitata a me con due ragazzi del liceo.

 

La Chiesa (pp. 47-51)

I ragazzi più che parlare della Chiesa hanno esaltato Papa Francesco, un uomo ben visto dai giovani. Lui, con il suo modo di fare, ha saputo conquistarli. Vi sono parole di ammirazioni, per molti ha saputo “rifiutare l’oro del Vaticano”, è considerato un “uomo simpatico” ed è una “persona da stimare”.

 

La felicità (pp. 53-60)

La felicità è la cosa più desiderata dall’uomo. Ognuno la cerca disperatamente e nessuno sa dove si trova precisamente. Non è nemmeno facile definire cosa sia realmente. Per i ragazzi è un’emozione, cantare, un sentimento. È quella sensazione di appagamento che si prova dopo aver fatto qualcosa di bello. La propria passione è spesso la via più facile che porta alla felicità. Il calcio per una ragazzo, il canto e la danza per una ragazza. Spesso ciò che rende liberi, rende allo stesso tempo pure felici. Si è felici, tra gli adolescenti, godendo delle piccole cose quotidiane

 

Il futuro (pp. 61-68)

Le nuove generazioni il futuro non lo sognano più, anzi lo temono. Leggendo i loro scritti notiamo come in alcuni c’è la voglia di scappare, di realizzarsi altrove, di evadere. Altri, fortunatamente, non hanno la voglia di scappare, ma sognano il loro futuro: avere una famiglia, un lavoro, viaggiare, diventare un uomo importante.
Noi adulti non dobbiamo spezzare il loro sogni, ma tutelarli, incentivarli.

 

Naturalmente si comprende dalla lettura dei vari temi che dietro c’è un lavoro da parte del docente, ossia una preparazione data agli alunni su tematiche così complesse e delicate. Si denota il, probabile, confronto fatto in classe… 

In conclusione credo che il libricino possa essere un utile strumento di lavoro per tanti docenti di religione e non, proponendo ai nostri alunni le riflessioni dei protagonisti per aprire dibattiti e confronti. Forse i ragazzi accoglieranno più volentieri l’invito a riflettere su quanto pensano i loro coetanei.

Prof. Francesco Pisano, Docente di religione presso l’”Isis Rita Levi Montalcini”

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