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Caso Consip, Renzi: “Finito tempo del buonismo, chiederò danni”.

“Il tempo del buonismo è finito, ho chiamato un avvocato, sono pronto a chiedere un risarcimento danni a tutti quelli che li hanno combinati. Per me la parte di quello che sta buono e zitto è finita, sono quello che va in tribunale e dice quello che c’è da dire”. Lo ha detto Matteo Renzi a Otto e Mezzo sul caso Consip.

Botta e risposta con Travaglio. In particolare l’ex segretario Pd si riferisce a Marco Travaglio: “‘Male non fare, paura non avere’. Lo dice anche Travaglio? Una volta al giorno Travaglio può dire cose esatte”, ma per Renzi, Travaglio “invece di fare Il fatto quotidiano fa il ‘falso quotidiano”. E sottolinea: “Avrebbe potuto chiedere scusa a mio padre per aver scritto cose false, ma lo farà in tribunale”.

“A me possono dire di tutto, ma mi combattano con le armi della politica. Non facciano come i 5 stelle, che dicono cose false. E squallido quello che hanno fatto i 5 stelle sulla rete, si è fatto credere che la sentenza fosse stata già scritta”, aggiunge.

Oggi, anche sulla mia pagina Facebook, ho detto che sto dalla parte dei Carabinieri. Se qualcuno ha fatto falsi pagherà, però non mi trascinerà nelle polemiche, io ho servito le istituzioni e credo nelle istituzioni, nei magistrati, nei Carabinieri”, dice riferendosi all’inchiesta. “Per me la priorità è dire che ho fiducia nella magistratura, nell’Arma dei carabinieri. Se c’e’ stata una falsificazione di prova è una cosa grave, ma non saro’ mai uno di quelli che vive di complotti. La verità verrà fuori, aspettiamo”. Intanto si fa sempre più teso il clima tra le Procure che si occupano dell’inchiesta. Il consigliere laico di Forza Italia Pierantonio Zanettin ha chiesto che il Csm apra una pratica sullo scontro tra la procure di Napoli e quella di Roma nell’indagine in cui è coinvolto anche l’imprenditore Alfredo Romeo. Lo scopo è “verificare se l’operato di taluno dei titolari dell’inchiesta Consip possa incidere negativamente sull’immagine di imparzialità ed indipendenza del magistrato, determinando una incompatibilità ambientale e/o funzionale”.

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