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Castellammare di Stabia, carceri: domani la presentazione del libro di Samuele Ciambriello

Disponibile in tutte le librerie,  il lavoro di Samuele Ciambriello, Garante delle persone private della libertà, “CARCERE. idee, proposte e riflessioni”, Rogiosi editore. Sarà presentato a  Castellammare di Stabia, Martedì 21 Settembre alle ore 19.00, presso l’aula consiliare di Palazzo Farnese.

Il Garante, nonché autore del libro  racconta l’esperienza quarantennale  profondamente inserito nel mondo – carcere. Un testamento laico ed un monito a fare di più in un momento storico in cui, molto spesso, si muore di carcere in carcere. Il libro vede la collaborazione di Anna Buonaiuto (detenute madri con bambini dietro le sbarre), Dea Demian Pisano (i sex-offenders), Anna Malinconico (liberare i minori, educare gli adulti) e Celestina Frosolone (il paradosso del carcere).

La prefazione del libro è curata da Don Raffaele Grimaldi, Ispettore generale dei Cappellani delle Carceri. Insieme all’autore, interverranno il magistrato Nicola Graziano, magistrato, Don Giovanni Russo, cappellano carcere di Secondigliano.
Il libro “Carcere è l’anagramma di cercare. Cercare per ricostruire, per ritrovarsi, per seguire una strada che è tracciata anche dalla Costituzione: assumersi le responsabilità, per trovare se stessi, rispettando i diritti delle persone”. È questo lo slogan di Samuele Ciambriello, giornalista, scrittore, professore, attivamente impegnato da 40 anni nella lotta per i diritti delle persone sottoposte a restrizioni della libertà personale e Garante dei Detenuti della Regione Campania da ottobre 2017. Presidente dell’Associazione La Mansarda, il Professor Ciambriello, dopo diversi anni, ha sentito l’esigenza di ‘scrivere di carcere’, di trattare del complesso sistema penitenziario, ma soprattutto delle esperienze di vita vissuta in esso annidate, di diritti negati, di affettività, partendo da un’attenta analisi, attraverso attività di monitoraggio, osservazioni, colloqui, sopralluoghi, progetti, il tutto rifacendosi all’art. 27 della Costituzione, che recita “Le pene [17 ss. c.p.] non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Un testo alla portata di tutti, professionisti del settore e non, che cerca con un linguaggio semplice di fornire dei riferimenti teorici, empirici e scientifici, con l’intento di abbattere i muri e di instaurare ponti tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’, mettendo in risalto l’importanza di costruire e di ‘cercare’ insieme, popolazione detenuta e non, una ‘zattera’ che possa remare controcorrente nel mare dell’indifferenza e della repressione, sull’onda della consapevolezza e del rinvenimento.

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