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Conte: “Direttive per ripartire il 4 maggio, si lavora su Covid hospital. Protocolli di sicurezza e smart working”

Al termine della cabina di regia tra governo e rappresentanti locali, Giuseppe Conte fa il punto, con un post su Facebook: “Anche i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno di un piano nazionale con linee guida omogenee per tutte le Regioni”. Il premier conferma che non è ancora il tempo di allentare gli obblighi e che la ripartenza inizierà dal 4 maggio. 

La ripresa “avverrà secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione”. Scrive il premier Giuseppe Conte. “Sul fronte delle misure di tutela della salute, il governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio”, dice il premier.

“Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare, ma non sono ancora tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l’abbassamento della soglia di attenzione”, chiarisce Conte. “Dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working”.

In un’intervista al “Giornale”, il premier sottolinea che le task force sono “soltanto due: una per l’emergenza sanitari e una composta da esperti per la ripartenza, guidata da Vittorio Colao”. Parla poi delle risorse messe in campo per l’economia, che valgono 750 miliardi, e della discussione sulle “responsabilità” dell’emergenza in Lombardia, discussione che “andrà affrontata a tempo debito: nessuno si sottrarrà alle proprie responsabilità”, Definisce un eventuale governo di unità nazionale “molto improbabile in concreto” e dice di preferire un governo politico che dovrà rispondere agli elettori.

Sul Mes, ammette che il negoziato si annuncia difficile ma resta fiducioso: “Il governo e la maggioranza che lo sostiene sono compatti nel chiedere all’Europa di liberare la sua forza economica come fanno Cina e Stati Uniti, di mettere sul tavolo meccanismi nuovi per una risposta comune all’emergenza economica. Non abbiamo da affrontare un semplice compitino di matematica o una questione mercamente contabile”. 

 

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