Officina delle idee

CONVEGNO “IL MEDITERRANEO AL CENTRO DELLE POLITICHE EUROPEE, IL RUOLO STRATEGICO DELL’ITALIA”

FullSizeRender (1)Mentre si consumava un venerdì di sangue per la jihad globale, si svolgeva a Napoli un convegno che vedeva impegnati i vertici delle forze militari attori del mondo politico economico, diplomatico ed istituzionale chiamati ad interrogarsi sul ruolo dell’Italia nel Mediterraneo.
Il convegno, organizzato su iniziativa della Fondazione Mezzogiorno Europa si è svolto oggi, presso la sala delle assemblee del Banco di Napoli, un interessante convegno intitolato “Il mediterraneo al centro delle politiche europee: il ruolo strategico dell’Italia”.

Il meeting, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro degli affari esteri Paolo Gentiloni ed il presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa, è stato introdotto dal dott. Alfredo Mazzei, vicepresidente della Fondazione, che ha portato i saluti del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, assente al convegno per impegni pregressi, per poi passare al dott. Maurizio Barracco, presidente del Banco di Napoli, che ha dichiarato: “Il Mezzogiorno e l’intera Europa crescono: basti pensare a Tunisia, Egitto e Marocco. L’interscambio e la quantità di merce esportata sono aumentati in modo esponenziale; il mercato è aperto e in crescita. Il prossimo 6 agosto – ha aggiunto – sarà infatti raddoppiato lo scambio nel canale di Suez”. “Le nostre opportunità di crescita – ha concluso – sono legate ai 12 porti presenti nel Mediterraneo” tra i quali ha ricordato quelli di Tangeri e di Alessandria come i più indicativi di questa crescita. Grandi investimenti, infine, ha sostenuto, si prospettano per l’Italia nel territorio egiziano.

FullSizeRenderL’on. Umberto Ranieri, presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa, ha invece sottolineato l’oggettiva difficoltà incontrata dalla comunità internazionale nel trovare un equilibrio a livello mondiale. “Le vicende di Siria e Ucraina – ha dichiarato – sono indicative della precarietà di questi equilibri”. Ha poi citato Henry Kissinger: “La capacità di radunare le persone è cosa ben diversa dal proporre modelli politici sostenibili”. “Realismo ed idealismo dovrebbero fondersi per trovare una soluzione ottimale” ha dichiarato riferendosi al fenomeno dell’immigrazione. Se negli anni 90 il flusso migratorio verso l’Italia proveniva da individui che aspiravano ad opportunità di lavoro, ora il fenomeno dell’immigrazione, che investe massicciamente l’Italia, interessa interi nuclei familiari, uomini, donne, bambini, in cerca di asilo politico. L’Italia può costituire un avamposto per lo smistamento dei migranti, anche se il fenomeno interessa l’intera Europa”.

Il dott. Massimo De Andreis, direttore generale della SRM, ha riportato rilevanti dati statistici che interessano l’interscambio che sarebbe cresciuto, dal 2001 ad oggi,  per l’Italia e per la Germania, in maniera molto significativa: basti pensare che le aziende italiane in Marocco sono 14 (contro le 1000 francesi), in Egitto sono 878 (contro le 635 francesi) e in Tunisia 805.

L’incremento dell’interscambio marittimo è per l’Italia del 123% nel periodo tra il 2001 ed il 2014, mentre il 19% dello scambio marittimo mondiale passa per il Mediterraneo.

La filiera del mare – ha aggiunto – vale fino a 43 milioni di euro”, il 30% dell’interscambio commerciale viaggia per il mare”. “Pertanto – ha aggiunto – si rende necessario migliorare la logistica e la portualità fondamentali per migliorare la capacità di penetrazione estera delle nostre imprese”.

Il dottor Alfonso Iozzo (unione europea dei federalisti)  ha dichiarato: “Siamo di fronte a sfide importanti che interessano l’area mediterranea. La popolazione europea è una popolazione vecchia (per il calo demografico) e carente di risorse energetiche. Nell’area Sud del Mediterraneo, invece, la popolazione è giovane e numerosa e piena di risorse energetiche; sarebbe opportuno, quindi, cooperare per creare opportune sinergie e creare così degli equilibri”.

Il prof. Lucio levi (Università di Torino) si è detto, invece, preoccupato per la crescente escalation di violenza e terrorismo in Europa, dovuta agli scarsi controlli dei flussi migratori: “Il partenariato mediterraneo mostra i suoi punti deboli. La primavera araba è fallita e i vuoti di potere creatisi nei singoli stati contribuiscono a compromettere gli equilibri del mediterraneo. La sicurezza è la chiave di tutto – ha concluso – non è possibile la cooperazione se non in un contesto di ordine internazionale. Tutti gli attori del Mediterraneo sono chiamati ad un confronto: in tal senso si auspica una necessaria e prossima Conferenza del mediterraneo per garantire pace,  sviluppo e democrazia”.

Maurizio Massari, ambasciatore d’Italia al Cairo, ha invece fatto il punto della situazione riferendosi all’Egitto: “Se il collasso degli stati nazionali ha determinato conflitti e disordini in ambito internazionale, in Egitto si registra una pacifica coesistenza tra cristiani copti e musulmani, non vi sono quindi conflitti di religione. L’Egitto è quindi un modello virtuoso, dove l’economia è in crescita del 4% ed un ulteriore crescita è prevista a partire dal 6 agosto , quando sarà raddoppiato il volume di scambio nel canale di Suez”.

Infine, il ministro Gentiloni ha dichiarato: “La centralità del mediterraneo è un obiettivo, ma non una premessa fondamentale per l’Italia. Il Mediterraneo è apparso, negli ultimi anni, come un cuore riluttante dell’Occidente. Purtroppo le primavere arabe non sono state risolutive. Pertanto tre sono le risposte al problema.

In primo luogo, non è possibile una chiusura verso altri paesi del Sud del mediterraneo: è necessaria una condivisione a livello europeo. In secondo luogo, il terrorismo deve essere affrontato anche attraverso la cooperazione anche con governi islamici perché si adoperino per contrastare la violenza dei loro rinnegati.

In terzo luogo, è opportuno guardare al Mediterraneo come ad un luogo di forte crescita  e quindi come un’opportunità: da una stima dell’Onu emerge che circa 92 milioni di euro si investono annualmente in Africa e l’Italia avrà un ruolo fondamentale in questa scommessa”.

Potrebbe piacerti...