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Coronavirus: aumentano i contagi e diminuiscono i ricoverati in terapia intensiva

Cresce in Italia il numero di nuovi casi da coronavirus nel giorno in cui si registra un numero record di tamponi (61mila in 24 ore): i malati sono 3.786 in più contro i +2.667 di mercoledì, mentre diminuiscono i ricoverati in terapia intensiva, scesi per la prima volta dal 20 marzo sotto quota 3mila. Siamo a 2.963, 143 in meno rispetto sempre a mercoledì. Tra i 106.607 malati 26.893 sono ricoverati con sintomi (-750), sottolinea l’Ansa.

Segnali positivi dunque ma non è ancora abbastanza. Ciò che induce tuttavia a un cautissimo ottimismo è che il calo si registra anche nelle Regioni più colpite come la Lombardia, e questo è indubbiamente un dato particolarmente significativo. Gli esperti, tuttavia, sottolineano come le misure di isolamento sociale rimangano, al momento, ancora fondamentali.

Le due settimane che ancora ci attendono di isolamento a casa fino al 4 maggio, affermano, dovrebbero portare un consolidamento in positivo nella diminuzione dei contagi. Importante, ha sottolineato il commissario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli alla conferenza stampa nella sede della Protezione civile, “è che sta proseguendo il calo dei ricoveri nelle terapie intensive”.

Dunque “siamo in un trend discendente, con le curve dei contagiati, dei ricoverati e dei deceduti che hanno uno sfalsamento temporale e che trovano evidenza anche nei dati giornalieri”, ha rilevato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, sottolineando come nonostante i numeri alti il trend sia “discendente anche in Lombardia e Piemonte”.

Da un punto di vista epidemiologico “i dati sono abbastanza positivi ed e’ indicativo che anche in Lombardia l’andamento sia in linea, mentre contagi in piu’ si registrano in Piemonte e nel resto del territorio nazionale i numeri sono minori – commenta il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco -. Pertanto, deve ancora preoccupare la variabilità nel numero dei nuovi casi”. La curva insomma, rileva, “sta scendendo, ma ancora molto lentamente. Per questo la cautela deve restare massima perché – avverte – il rischio di nuovi focolai è ancora alto”.

In questo senso, secondo l’esperto, “fondamentali” saranno le due settimane di isolamento a casa che ancora ci attendono: “Questo ulteriore periodo di isolamento marcato – afferma – dovrebbe infatti portare ad un consolidamento più concreto del trend di discesa dei contagi, oltre che ad un abbassamento ancora ulteriore di uno dei parametri più importanti che è appunto quello dei ricoveri in terapia intensiva”.

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