Economia e Welfare

Coronavirus, Conte: “Tutti i Paesi Ue usino misure rigorose”

“Dobbiamo pretendere che tutti i Paesi adottino linee rigorose di contrasto al contagio da coronavirus. La risposta europea coordinata a tutti i livelli è l’unica possibilità”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, durante l’incontro con le opposizioni. Matteo Salvini ha chiesto apertamente una “cabina di regia” comune. Anche Silvio Berlusconi ha esortato l’esecutivo ad ascoltare le loro proposte: “Si aumentano gli aiuti, sono insufficienti”

 

Al presidente del Consiglio il centrodestra “compatto”, ha spiegato il segretario della Lega, arrivato a Palazzo Chigi con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, ha avanzato una serie di richieste: dalla distribuzione di mascherine e respiratori agli ospedali alla sperimentazione di tutti i farmaci utili, dalla tutela delle partite Iva al blocco delle tasse, dalla difesa delle aziende italiane al no al Mes.

Salvini: Abbiamo chiesto al governo interventi urgenti per proteggere tutti gli anziani e i disabili nelle case di risposo e in quelle di cura, almeno 500mila italiani: servono subito medici, infermieri, mascherine e macchinari. Se non si interviene in fretta, si rischia una strage”, ha sottolineato Salvini

 “L’Italia sta attuando una strategia che ci costa sacrifici, con un impatto economico notevole, per ottenere un risultato. Non possiamo accettare che invece altri Paesi affrontino questa lotta con una soglia di rigore più bassa, perché poi potremmo essere esposti agli effetti di un contagio di ritorno”, ha sottolineato Conte, che giovedì sarà in Parlamento per un’informativa sull’emergenza.

Parlando del Dpcm con lo stop alle attività produttive non essenziali, varato nel fine settimana, Conte ha affermato: “E’ stata una decisione ritenuta necessaria per l’area più critica del Nord, ma sicuramente anche utile in funzione preventiva per il Centro e il Sud”. Il premier ha quindi aggiunto: “Spero che il provvedimento di chiusura delle fabbriche sia limitato nel tempo”.

Intanto Conte deve guardarsi anche dal fronte interno e dagli attacchi più o meno velati di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha assicurato continuamente di non voler far polemica, ma ha anche ribadito che il governo deve avere una strategia economica perché “perdere tempo oggi sarebbe letale” ed è tornato a criticare la modalità di comunicazione del premier, “perché questo è il coronavirus, non il Grande Fratello”.

Schermaglie politiche, si potrebbe dire, senonché Iv si presenta in Senato con la volontà di cambiare il decreto, ad esempio (così come Salvini e il centrodestra) nel sostegno a professionisti e lavoratori autonomi. Una possibile mina tutta da disinnescare: un primo incontro dei capigruppo di maggioranza con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, è stato “interlocutorio”.

 In questo contesto, un altro problema non da poco per l’esecutivo è la protesta dei sindacati, pronti anche allo sciopero generale se non verranno allargati i provvedimenti di chiusura delle fabbriche. Il premier sa che il conflitto sociale in questo momento renderebbe ancora più difficile la situazione e ha dato mandato al ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, di trovare una composizione con le parti sociali. Una missione che appare complicata.

Potrebbe piacerti...