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Coronavirus, fase 2: in attesa dei chiarimenti del governo sputano le diverse ordinanze regioli

In Sicilia da domani sarà possibile trasferirsi nelle case estive all’interno della Regione a condizione che si tratti di un trasferimento stagionale, in Toscana invece vige il divieto assoluto, in Liguria si può andare anche in due della stessa famiglia ma solo per manutenzione. Interpretazioni diverse di un decreto, l’ultimo Dpcm firmato dal premier Conte che entrerà in vigore alla mezzanotte di domani, con ancora molti punti da chiarire. Lo farà, presumibilmente in giornata, Palazzo Chigi con lo strumento (anche questo abbastanza dubbio) delle Faq, le risposte alle domande frequenti. E solo dopo il ministero dell’Interno emanerà la consueta circolare ai prefetti per dare indicazioni di girare alle forze dell’ordine incaricate di applicare le nuove norme ed eventualmente le sanzioni per chi le trasgredisce. Nel frattempo, una nuova ondata di ordinanze regionali tra ieri e oggi continua a differenziare l’applicazione sui territori e a confondere le idee ai cittadini. Questi alcuni chiarimenti riportati da Repubblica su come andrà affrontata la fase 2.

I congiunti
E’ uno dei punti ancora da chiarire sul quale, fino ad ora, nessuna Regione si è spinta a dare un’interpretazione. Come hanno ampiamente spiegato in questi giorni esperti e costituzionalisti non esiste una definizione giuridica del termine utilizzato nel decreto per indicare le persone che da lunedì sarà possibile incontrare all’interno della propria Regione. Palazzo Chigi, che ha già lasciato intendere una interpretazione allargata non solo a familiari stretti ma anche a persone care da cui non si è legati giuridicamente, dovrà esplicitare chi si potrà incontrare. E anche in che termini. E’ chiaro, fino ad ora, solo che gli incontri sono limitati all’interno dei confini regionali, che dovranno avvenire indossando la mascherina e rispettando la distanza interpersonale. ma non è scritto se c’è un tempo limitato, se (nel caso di incontri fuori dal Comune ma nell’ambito della Regione) ci si potrà fermare a dormire. O altro. Il chiarimento è d’obbligo anche perché lo spostamento per incontrare i congiunti è indicato tra quelli intesi “per necessità” e quindi dovrà essere autocertificato, ma non è chiaro in che termini. Vista la genericità e la quasi impossibilità di definire giuridicamente il termine “congiunti” sembra scontato che non saranno disposti controlli specifici su questo tipo di incontri.

Le seconde case

Nel nuovo Dpcm è scomparso il divieto esplicito a spostarsi nelle case di vacanza contenuto invece nel provvedimento che scade alla mezzanotte di domani. Ed è scaduta anche la specifica ordinanza del ministero della salute che il 20 marzo aveva esplicitamente vietato il trasferimento nei giorni festivi e prefestivi, in quelli immediatamente precedenti e successivi. La ministra dei trasporti De Micheli ha detto che il divieto permane ma il fatto è che il decreto non lo prevede e in questo vuoti si sono già incuneati i diversi provvedimenti regionali. In Sicilia, prima ad aprire a questa possibilità, il governatore Musumeci ha firmato un’ordinanza che da domani consente il trasferimento nelle seconde case a condizione che si tratti di un trasferimento stagionale, insomma che non si faccia avanti e indietro dall’abitazione principale a quella secondaria. Unico limite che il trasferimento ( ovviamente consentito all’intero nucleo familiare) non avvenga in un giorno festivo.
In Toscana invece il governatore Rossi è di parere diverso e ha addirittura chiesto al premier un intervento sul Dpcm per vietare esplicitamente il trasferimento nelle seconde case. Quasi tutte le altre regioni, ognuna con piccole differenze relative al numero delle persone che possono andare e alle distanze, hanno autorizzato lo spostamento verso la seconda casa solo per fare manutenzione ma con l’obbligo di rientrare la sera.

Le attività motorie
Anche qui si aspetta qualche chiarimento. Caduto il limite della “prossimità alla propria abitazione” per fare passeggiate e jogging adesso consentiti anche lontani da casa, resta il divieto a trasformare queste uscite in “attività ludiche e/o ricreative”. Ma cosa significa esattamente? Dovrebbe significare che in spiaggia si può andare per nuotare o passeggiare ma non ci si può fermare per prendere il sole o per giocare. Ma già ieri in Abruzzo, il governatore Marsilio ha revocato il divieto di passeggiate sul lungomare e sull’arenile e lo stesso farà da domani la Regione Marche.
Diverse le interpretazioni delle Regioni anche sulle attività motorie e sportive che da domani saranno consentite. In Sicilia, ad esempio, Musumeci ha dato anche il via libera alla riapertura dei circoli sportivi in cui si praticano attività all’aperto e individuali, dalla canoa alla vela, dal golf all’equitazione ma anche al tennis. Possibilità di uscite con le barche da diporto anche in due persone nelle Marche, in quasi tutte le altre regioni si potrà raggiungere le barche anche in un altro Comune almeno per la manutenzione, autorizzata la pesca persino in Lombardia sui fiumi.
Resta ancora da chiarire se, per fare attività motoria ( ad esempio correre su sentieri di montagna o lungo il mare) ci si potrà prima spostare con un mezzo o se si potrà solo andare a piedi. E non si sa neanche se sarà necessario portare con sè l’autocertificazione.

Gli spostamenti tra Regioni
Fermo restando il divieto di uscire dai confini della propria Regione se non per motivi di lavoro, salute o urgenza, il nuovo Dpcm reintroduce la possibilità “in ogni caso del rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione” per le persone che il lockdown ha fino ad ora bloccato in un’altro Comune. Temendo un ritorno in massa di studenti e lavoratori, quasi tutte le regioni del Sud hanno mantenuto o introdotto l’obbligo, per chi rientra, si segnalare la propria presenza alla Asl di competenza e di osservare i quattordici giorni di isolamento a casa. Sicilia e Basilicata, in più, obbligano ( al termine della quarantena) ad attendere l’effettuazione del tampone e l’esito prima di poter tornare in circolazione. In Sicilia, dove queste restrizioni sono in atto già da settimane, questo si è fino ad ora tradotto in una quarantena di almeno un mese visto che la chiamata per l’effettuazione del tampone non arriva mai allo scadere dei quattordici giorni e passano diversi giorni poi anche per l’esito. Per la Sicilia e la Sardegna inoltre resta comunque la difficoltà a raggiungere le isole visto che i governatori hanno ottenuto dalla ministra dei Trasporti De Micheli la conferma del provvedimento che limita le corse di aerei e navi ( e per la Sicilia i treni e i traghetti sullo Stretto)  e dunque è molto difficile trovare un mezzo per rientrare a casa. Tra le proteste di studenti e lavoratori che si sentono abbandonati e respinti e che per settimane sono dovuti rimanere fuori, senza più un corso di studi da seguire o dopo aver perso il lavoro, sostenendo spese che nessuno restituisce loro.

L’autocertificazione
Altro dubbio riguarda il modulo di autocertificazione che avrà ancora breve vita se, come è l’intenzione, tra due settimane non dovrebbe essere più necessario giustificare gli spostamenti. Ma intanto l’idea di apportare semplici correzioni a penna all’ultima versione del modulo scaricabile sul sito del ministero dell’Interno presenta non poche complicazioni. Anche perché cambiano i confini in cui alcuni spostamenti sono consentiti, non ci sono parti del modulo in cui è previsto l’incontro con i congiunti e andrebbe ripristinata la parte ( che esisteva nei primi moduli) del rientro alla propria residenza. Sarebbe più semplice realizzare una nuova versione del modulo di autocertificazione. Ma anche questo dovrà essere chiarito nelle prossime ore.

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