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Coronavirus, lockdown da scongiurare: Conte prende una settimana per decidere

Coronavirus, lockdown da scongiurare: Conte prende una settimana per decidere

Il dpcm varato lo scorso weekend è già superato. Il numero dei positivi al Coronavirus continua a salire e presto potrebbe esserci un nuovo intervento del governo più restrittivo. Lo auspica con forza il Partito democratico ma se ne sarebbe convinto anche il premier. Conte vorrebbe attendere ancora qualche giorno per valutare che effetto ha avuto l’introduzione dell’obbligo di mascherine anche all’aperto e scongiurare l’ipotesi di un nuovo lockdown. L’idea è prendersi tempo per decidere come meglio agire fino a metà della prossima settimana, per intervenire prima del weekend di Halloween. Ma intanto si rincorrono le ipotesi.

Le ipotesi per scongiurare il lockdown

Chiudere le palestre – nonostante le contromisure prese da Vincenzo Spadafora – serrare le sale giochi, ridurre l’affollamento nei centri commerciali. E, con forme e modi da definire, limitare gli spostamenti. Si valuterà, anche in base a quanto avranno fatto le Regioni. Il quadro viene aggiornato di ora in ora. E nessuno più esclude un’accelerazione, anche se le ricette degli alleati di governo divergono. Togliere tutto ciò che non è essenziale. Così si proverà ad evitare il lockdown nazionale, che negli scenari disegnati dall’Istituto di superiore di sanità e dal Comitato tecnico scientifico scatterebbe con un indice di contagio (Rt) superiore a 1,50 per almeno tre settimane. La scorsa settimana l’Rt nazionale era a 1,17, nelle prossime ore ci si aspetta che il nuovo report registri l’impennata dei giorni scorsi.

Palestre e piscine

Ma non siamo ancora a quel punto. Dunque, è ancora su quali misure adottare per evitare di arrivare sulla soglia di un lockdown che si discute – anche animatamente – nel governo. La chiusura delle palestre e piscine, auspicata fin dalla scorsa settimana da Roberto Speranza, resta una delle misure sul tavolo ma non può essere l’unica, sostiene il ministro Vincenzo Spadafora, che ha preparato un nuovo protocollo ancora più restrittivo. Un sacrificio si farà, è il ragionamento del titolare della delega allo Sport, se lo faranno anche ristoranti e bar, anche perché non è provato un più alto tasso di contagi nelle palestre.

Scuola e smart working

Quanto alla scuola, mentre il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina difende stenuamente l’attività in presenza, secondo i Dem sarebbe possibile un ricorso più massiccio alla didattica a distanza. I pentastellati fanno scudo alla ministra e fanno trapelare la loro irritazione: si dovrebbero rafforzare i trasporti gestiti dalla Dem Paola De Micheli – è il concetto su cui battono da giorni – piuttosto che penalizzare gli studenti. Anche per alleggerire i trasporti potrebbe arrivare una spinta maggiore, sia nel pubblico che nel privato, allo smart working. Togliere il superfluo, per l’ala rigorista del governo, vuol dire poi chiudere le sale giochi e limitare almeno nei weekend i centri commerciali.

Stretta alla movida

La stretta alla movida è stata delegata ai sindaci ma anche qui, se i dati dicessero che non basta, potrebbe intervenire il governo. Più controverso è il passo ulteriore: lo stop agli spostamenti non necessari, sul modello del divieto di muoversi tra le province introdotto in Campania. Non toccherebbe trasportatori e lavoratori, ovviamente. Ma anche in questo caso, qualche ministro ne mette in dubbio l’efficacia, visto che “il virus ormai è ovunque”.

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