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Covid center Campania, indagati consigliere e manager

Nuovi sviluppi nell’inchiesta sulla realizzazione dei cosiddetti “Covid Hospital” a Ponticelli, Salerno e Caserta. Dopo che il manager dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, è stato il destinatario di un decreto di perquisizione eseguito sabato mattina ora, come riporta La Repubblica, sono indagati anche il consigliere regionale Luca Cascone, fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca e presidente della commissione Trasporti, e il professor Corrado Cuccurullo, presidente della Soresa, la centrale regionale per gli acquisti.

Il fascicolo ipotizza la turbativa d’asta e nel mirino degli inquirenti c’è l’appalto da 18 milioni per la realizzazione dei centri modulari. I Covid Hospital campani, costruiti con moduli prefabbricati, hanno consentito di aver la disponibilità di 72 posti di terapia intensiva. Il bando era stato assegnato a Soresa con una procedura d’urgenza consentita dalla legge proprio a causa dell’emergenza ed ilavori erano stati conferiti a una società di Padova, la Med, “Manufactorimg engineering & development srl”. Altri filoni della stessa inchiesta stanno prendendo in esame l’esecuzione dell’opera e i presunti ritardi nella fornitura dei ventilatori, circostanza contestata dalla Soresa alla Med che respinge ogni responsabilità, considerandola riconducibile a “cause di forza maggiore” collegate alle difficoltà di approvvigionamento internazionali.

Anche nei confronti di Cascone è stato eseguito un decreto di perquisizione firmato dalla pm Mariella Di Mauro. Passati al setaccio l’ufficio in Regione del consigliere e l’abitazione. Sequestrati un computer e il telefono cellulare per effettuare il backup della memoria. I magistrati vogliono chiarire il ruolo svolto da Cascone nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria. Il punto su cui si stanno focalizzando gli inquirenti è quello relativo all’attivismo del consigliere che si prodigò per mettere in contatto gli uffici con i fornitori di prodotti e dispositivi di protezioni necessari per fronteggiare il coronavirus. Il tutto anche se Cascone non aveva alcun ruolo formale all’interno dell’Unità di crisi regionale.

Un’attività mai negata da Cascone.“Mi sono reso disponibile cercando di risolvere qualche problema, agendo sempre con correttezza”, aveva sottolineato il consigliere. Un impegno che non era passato inosservato. Quel particolar attivismo era finito nel mirino del centrodestra, con l’ex assessore regionale, e attuale presidente dell’associazione Campo Sud, Marcello Taglialatela che aveva presentato cinque esposti in Procura.

Come ricorda FanPage.it, la prima testimonianza delle attività di Luca Cascone nasce da alcune mail arrivate alla SoReSa in cui borker e intermediari commerciali inviano offerte economiche per l’acquisto di prodotti sanitari, dalle mascherine ai ventilatori polmonari. L’incipit di tutte le mail è sempre lo stesso: “Come concordato con il dottor Luca Cascone inviamo l’offerta”. A ricevere, in maniera anonima, queste missive è stato proprio Taglialatela: “Io ho ricevuto in modo anonimo- ha spiegato- una serie di mail che dimostrano come le aziende che erano interessate a fornire attrezzature alla Regione Campania avessero come interlocuzione per le gare d’appalto non l’ente preposto ovvero SoReSa ma il consigliere regionale Luca Cascone”. “Vi è una fitta corrispondenza di mail inviate e di risposte pervenute, elementi di chiarificazione chiesti, di consigli che sono stati dati da parte di Cascone alle ditte una funzione certamente estranea alla sua attività e alla sua figura politica”, ha sottolineato ancora l’ex assessore regionale.

Ad occuparsi di appalti e di acquisti dovrebbe essere in via esclusiva la SoReSa, senza alcuna intromissione. L’unità di crisi, nominata da Vincenzo De Luca a febbraio, indica il fabbisogno di attrezzature da acquistare alla SoReSa, e anche nella task force Casone non figura in nessun ruolo. Taglialatela ha aggiunto: “Nelle mail si dice sempre in maniera precisa “Come da accordi intercorsi con Cascone”, “Come da colloqui telefonici”, “Come da indicazioni date”, Cascone viene individuato come l’uomo chiave per facilitare i rapporti tra aziende e la Regione Campania, Cascone non aveva assolutamente nessun titolo, nessuna autorizzazione a svolgere una vera e propria attività di intermediazione”.

Gli inquirenti, così, stanno ora rileggendo le mail scambiate tra Cascone, i potenziali fornitori e l’Unità di crisi. Assistito dall’avvocato Cecchino Cacciatore, il consigliere regionale ha fatto sapere agli inquirenti di essere pronto a rispondere alle domande per chiarire la sua posizione. I carabinieri si sono recati anche alla sede della Soresa per prelevare carte e strumenti informatici. Nei confronti del presidente Cuccurullo non è stata disposta alcuna perquisizione ma il suo computer d’ufficio è stato sequestrato. Ma ieri mattina, i militari hanno notificato al presidente di Soresa un avviso di garanzia nel quale si fa riferimento all’ipotesi di concorso in turbativa d’asta.

 

 

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