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Covid frena anche agroalimentare, contraccolpo locali chiusi

I contraccolpi dei nuovi lockdown e coprifuoco gravano anche sul settore agroalimentare. Le strette anti-Covid hanno frenato l’espansione dei consumi fuori casa: dopo il +14% negli ultimi cinque anni, il fatturato dei consumi in bar e ristoranti ha ceduto il 23% nel primo trimestre 2020, il 64% da aprile a giugno ed è praticamente certo un nuovo profondo rosso nell’ultimo trimestre, dopo il recupero da luglio ad agosto. Lo rileva uno dei punti dell’indagine condotta da Nomisma sulle Economie delle Filiere Alimentari, presentata oggi con Unicredit e Slow Food, in un incontro on line.

 

Più in generale, il fatturato delle aziende agroalimentari, ha spiegato Denis Pantini, responsabile Agricoltura e Industria Alimentare di Nomisma, “ha avuto un calo rilevante nonostante la capacità di resilienza del settore, con segno meno sempre da aprile ad agosto”. In frenata anche l’export agroalimentare, -4,4% per i dolci, -3.3% per vini, ma +23,4% per la pasta.

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