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EAV : CRONOLOGIA DI FATTI E MISFATTI .I MERITI DELLA GIUNTA DE LUCA

Ieri sera il Consiglio regionale della Campania ha approvato il piano di salvataggio dell’Ente Autonomo Volturno, azienda per cui lavoro dal 2001. Proviamo a mettere in fila i fatti, secondo un ordine cronologico. L’Eav, insieme alle tre società Circumvesuviana, Sepsa e MetroCampania NordEst, viene trasferita alla Regione Campania nel 2000, con la modifica del Titolo V della Costituzione, che segnava il passaggio di competenze in materia di Trasporti dello Stato centrale alle Regioni. Fino ad allora, tutte le aziende di trasporto regionale dipendevano di fatto dal Ministero dei Trasporti che si limitava, ogni anno, a ripianare i bilanci a piè di lista, senza esercitare alcun controllo sui conti. Per questo motivo, le Regioni chiedono ed ottengono che, prima del passaggio definitivo, vi sia una sorta di interregno di Ferrovie dello Stato, che assumono l’impegno di risanarne i conti. Ovviamente ciò non avviene, e quindi le Regioni prendono in carico società con i numeri già sballati.  Il meccanismo immaginato dalla legge però è del tutto distorto perché la proprietà delle aziende è in capo al Presidente della Regione, mentre per quanto concerne il servizio, esso viene regolato da un contratto firmato dalle aziende  e dall’assessorato ai Trasporti che si impegna a corrispondere denaro in cambio dell’erogazione della prestazione. Negli anni dal 2000 al 2010, a fronte di un enorme investimento sulle infrastrutture di trasporto, non è mai stato disposto un adeguamento del corrispettivo versato alle aziende. Quindi, a fronte di maggiori costi d’esercizio, le società non venivano adeguatamente remunerate. La Regione, in qualità di socio proprietario, ogni anno si limitava ad approvarne il bilancio, dove venivano correttamente riportati i crediti vantati. E stop. Nel 2010, la Giunta uscente, consapevole della situazione, approva una delibera che stabilisce due cose: il passaggio della proprietà delle infrastrutture alle aziende, tra cui ad esempio il palazzo di direzione al corso Garibaldi, e lo stanziamento di 10 milioni € all’anno per dieci anni a favore delle stesse. Bene, la nuova Giunta, insediata a maggio dello stesso anno, compie, a sua volta, due atti: annulla questo stanziamento e annulla anche tutta la programmazione degli investimenti, soprattutto di quelli in corso, con cantieri aperti e funzionanti quindi, sostenendo che di lì a poco avrebbe approvato un nuovo programma. Bene, questa riprogrammazione non c’è mai stata, ed i cantieri nel frattempo bloccati hanno generato contenziosi che hanno contribuito a devastare definitivamente i conti di Eav. Questa, e solo questa è la genesi dello stato attuale di Eav, e se, a fronte di ciò, l’attuale Giunta sia riuscita ad ottenere dal Governo i soldi per poter azzerarne completamente i debiti è un merito che non può esserle disconosciuto e né, tanto meno, ridotto ad una sterile e puerile contrapposizione tra destra e sinistra. Dal 1 gennaio 2017 nasce una nuovab Eav, una sorta di Eav 2.0. Sta a chi ci lavora fare in modo che il futuro ci appartenga ancora.  Carmine Giustiniani

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