Cultura

Cuba e la sua musica tradizionale, gli strumenti, le danze

Cuba è un’isola meravigliosa, e diciamolo solo a sentire quel nome il pensiero corre subito al sole, al mare cristallino e alle spiagge mozzafiato. Sono queste fra le prime ragioni che spingono ogni anno milioni di visitatori a fuggire dal freddo inverno europeo, per rilassarsi sotto il sole nell’isola più grande dei Caraibi.

Ma Cuba è molto di più: scopriamo la sua musica tradizionale, gli strumenti e le danze, tra le più famose del mondo.

Dopo la scoperta dell’America nel 1492, la Spagna colonizzò Cuba e nei primi cinquanta anni praticamente sterminò gli aborigeni indo cubani. Diego Velázquez che dal 1510 iniziò la colonizzazione di Cuba ricorse all’espediente di portare schiavi africani per provvedere alla forza lavoro. Il sistema schiavista a Cuba permise agli africani di conservare i loro costumi, le loro tradizioni e il loro modo di vivere.

Gli spagnoli apportano alla musica cubana la struttura melodica, gli strumenti a corda pizzicata e le forme letterarie, sia scritte che orali.
Le tribù africane apportano il ritmo, la creazione dei tamburi e altri strumenti a percussione, così come, la struttura dei canti basati sull’alternanza tra un cantante solista e un coro.

È in questo crogiolo di costumi, credenze e idee che sorgono le manifestazioni della nazionalità cubana e, tra queste, la musica cubana con i suoi generi musicali più influenti nella Salsa: il Son, il Danzón (con tutte le sue varianti) e la Rumba.

LA CONGA

Deriva dalla più antica Comparsa, danza di gruppo di origine africana eseguita durante le feste profane degli schiavi, la Conga è il ballo tipico del carnevale cubano.

YUKA

Danza erotica di origine conga, nella quale i ballerini imitano i gesti del gallo e della gallina e il corteggiamento amoroso. Il nome ha origine dal tipo di tamburi costruiti con tronchi d’albero scavati con il fuoco e pelle di toro. Si tratta di gruppi di tre tamburi di dimensioni diverse: caja, il più grande, mula, di medie dimensioni e cachimba, il più piccolo. Le bacchette si chiamano katà.

PALO

Danza collettiva di origine conga legata alle fasi lavorative nei campi. Non si usano tamburi, ma solo un tronco di legno detto guayaba. Il ballerino esegue bruschi movimenti con le braccia, mentre il busto si muove avanti e indietro o circolarmente. Si tratta di una danza guerriera e rappresenta la possessione.

IL MAMBO CUBANO

Mambo è una parola di origine bantù che indica qualcosa di scabroso.
Secondo altri avrebbe il significato di canale di comunicazione con gli dei, derivante dal linguaggio rituale voodoo.

A livello musicale, questo nuovo ritmo nasce dall’introduzione delle Congas, strumento di origine africana, e fu chiamato inizialmente danzon de ritm. Ma il Mambo vero e proprio nasce e si diffonde nel 1940 con Perez Prado il quale dopo qualche anno si trasferì in Messico dove, ispirandosi alle grandi band americane, accelerò il ritmo del Mambo e introdusse una sezione fiati, arrivando a comporre brani tuttora molto conosciuti come Mambo n°5.
Anche il cinema contribuì a diffondere questa nuova musica e ottenne un notevole successo anche in Italia.

IL SON

L’origine del son si ubica nella regione orientale dell’isola cubana, principalmente a Santiago. Questo genere musicale sorge alla fine del secolo XIX. All’inizio la struttura musicale del Son si basava sulla ripetizione costante di un ritornello di quattro tempi o meno cantato da un coro, noto come il Montuno. Il coro si alterna all’improvvisazione che è realizzata da un cantante solista, generalmente in contrasto con il ritornello. Gli strumenti originali del Son furono: il tres, la chitarra come manifestazione concreta della cultura ispanica e il bongó. Il Son era uno dei balli delle classi povere  che fu duramente rifiutato dalle classi agiate e fu perfino proibito dal governo che lo considerava immorale. Poi, entrando nelle sale da ballo de La Avana e di altre città importanti, godendo di una grande diffusione discografica, il Son divenne apprezzato in tutto mondo. Dopo gli anni 20 il Son si convertì nel genere nazionale di Cuba, superando il Danzón.

Il Son è, senza dubbio, il genere musicale cubano che più ha influenzato la Salsa.

IL CHACHACHA CUBANO
Nel 1951 Benny Moré compose il primo Chachacha della storia, La enganadora. Inizialmente lui stesso lo definì mambo-rumba, ma successivamente lo ribattezzò Chachacha, ispirandosi al suono che facevano i ballerini marcando i piedi nella tipica sequenza sincopata, caratteristica di questo ballo.
Presto questo nuovo stile musicale si impose a livello internazionale e fu accolto con successo da tutte le orchestre da ballo, in particolare a New York, e fu reso popolare in tutti i ballroom americani.
Il Chachacha ebbe, a Cuba, una maggiore popolarità rispetto al mambo e fu anch’esso suonato da grandi artisti come Tito Puente.
Nacque presto l’usanza di ballare il Chachacha in circolo per eseguire la Rueda de Chachacha, dalla quale deriva l’attuale rueda de casino.

LA RUEDA DE CASINO

La sua unicità, è dovuta al fatto che viene ballata in circolo, in “ruota” con un unico gruppo di partecipanti che ruotano in tondo, scambiandosi rapidamente i partners, ed eseguendo altre complicate figure – qualche volta, ad esempio, girando come tante piccole ruote dentro la ruota “maestra” – e tutto, ovviamente, a tempo di brani di salsa sovente dal ritmo frenetico. La Rueda può essere piccola, composta da sole due coppie, oppure tanto grande quanto il locale lo può permettere,  persino un centinaio di coppie! Quando si balla la Rueda, si crea una nuova dinamica di gruppo. Lo scopo della rueda è il puro divertimento, dove spesso il cantante chiama i comandi in modo da mettere in difficoltà i ballerini e farli sbagliare.

LA SALSA

Tutti i ballerini di salsa hanno affrontato almeno una volta il discorso sulla definizione della parola “salsa”. Espressioni come “la salsa è una sola”, “la vera salsa è cubana” oppure “la salsa si chiama così perché include svariati generi musicali” sono diventati ormai dei luoghi comuni.
La Salsa non esiste, in quanto nasce e si diffonde come operazione commerciale, pur essendo ormai entrata nel linguaggio comune e quindi accettata universalmente, persino dai cubani, per indicare un genere di musica e una danza.
Per capire bisogna necessariamente partire dal presupposto che la musica, quindi i generi musicali, e la danza sono, come tutte le forme artistiche, in continua evoluzione.
La prima volta che compare questa parola è in un brano del 1929, con il significato di cucina saporita, con aggiunta di salsa.
Negli Anni Settanta, i dirigenti della Fania All Stars cominciarono ad utilizzare il termine Salsa per definire la musica latina.
I latini americani, nel frattempo, avevano iniziato ad usare la parola Salsa per distinguere la loro musica da quella dei bianchi, il Rock, e da quella dei neri americani, il Soul.
Successivamente la discografia americana cominciò a vendere sotto il nome Salsa tutta la musica latinoamericana, compresa la musica tradizionale cubana, generando una grande confusione che ancora adesso si cerca di chiarire. Dagli Anni Novanta, in seguito al grande afflusso di turisti, si diffuse anche in Cuba questo termine fin troppo generico, tanto da convincere i musicisti cubani a identificare la loro musica con un nuovo termine, la Timba.
Attualmente il termine Salsa indica tutta la musica che basandosi sulla clave, di Son o di Rumba, mescola differenti ritmi, melodie, sonorità e arrangiamenti non solo di origine latino americana (jazz, funky, rap, hip hop, ecc.).

LA TIMBA

A partire dagli anni ’70, grazie ad una audace sperimentazione musicale legata all’iniziativa del governo cubano atta a favorire gli studi dei giovani dotati artisticamente viene introdotta la chitarra elettrica. Da allora la musica cubana vive una costante evoluzione che, a ragione, può essere definita una vera rivoluzione. La Timba si sviluppa in seguito ai cambiamenti che la musica cubana ha percorso per adattarsi alla graduale evoluzione del modo di ballare dei cubani.

Il termine Timba si identifica semplicemente con la nuova tendenza musicale cubana a fondere i ritmi tradizionali afrocubani: dalla rumba e al son, con ritmi moderni come l’Hip Hop, il Rap, il R&B, il Funky e il Reggae.

La struttura musicale della Timba è spesso caratterizzata da sconcertanti cambi di tempo e di ritmo che si susseguono nell’ambito dello stesso brano.

L’introduzione del Rap è un elemento fortemente caratterizzante la Timba. A Cuba il Rapping assume una connotazione e un significato diverso da quello di protesta e attivismo sociale dei “rappers” neri degli States. I testi della nuova musica cubana sono stati spesso tacciati di contenuti gratuitamente violenti, volgari e machisti, guadagnandosi, a volte, l’avversione dello stesso governo.

La Timba viene ballata in modo spontaneo e libero, fuori dagli schemi, agitando o facendo vibrare il corpo e le spalle.

Potrebbe piacerti...