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Da Lecco a Catania, la seconda vita del peluche che farà tornare a sorridere la piccola Maria

“Dopo un trattamento di bellezza, il peluche sta per partire verso Catania per raggiungere la sua nuova padroncina, che alla notizia ha già fatto un mezzo sorriso in più e non vede l’ora di ricevere il pacco”. E’ all’ingresso dell’ufficio postale di Molteno (Lecco) che Tgcom24 si fa raccontare da Stefania Testa la bella storia di solidarietà di cui è protagonista. Tutto nasce dall’appello di una mamma siciliana sul gruppo Facebook “Io resto a casa”: bisogna ritrovare quel gattino di peluche che la figlia Maria (nome di fantasia, ndr) ha perso durante il ricovero in un ospedale di Roma un mese fa e che era un regalo del papà che non c’è più. Pronta la risposta che arriva dalla Lombardia: “Se si può fare una buona azione con poco sono felice. Ora a Catania ho trovato un’amica“, sottolinea la donatrice a Tgcom24.

Come nasce questa bella storia di solidarietà che attraverso i social e un peluche ha unito la Lombardia alla Sicilia?
“Sabato mattina ho letto l’appello su Facebook della mamma di Catania che cercava un pupazzo simile a quello che la figlia purtroppo ha dimenticato in ospedale a Roma un mese fa. E mi sono ricordata di quel peluche che avevo in casa e che ha una storia alle spalle altrettanto lunga ed emozionante”.

Quale?
“Quel gattino, morbido e antistress, era stato acquistato in un supermercato, sotto Natale, da mia madre, 15-16 anni fa, per mia sorella, che gli si era affezionata e se l’era portato dietro fino all’età adulta. Finché non ha deciso di donarlo a mia figlia, oggi 12enne come l’altra bimba protagonista di questa vicenda. A questo peluche anche mia figlia era legatissima, perché lo aveva ricevuto da sua zia prima che si trasferisse lontano da noi: così, con questo pupazzo, è cresciuta con il pensiero di averla sempre vicina”.

E ora lo regala volentieri?
“Avevo già risposto all’appello quando gliel’ho detto. Questo peluche è spuntato di recente dopo un trasloco e lei se ne era quasi dimenticata, fino a che non lo ha visto mio nipote di tre anni che lo chiedeva per sé. Per accontentarlo gli avevo risposto che l’avrebbe avuto quando mia figlia sarebbe diventata più grande, per far rimanere questo peluche in famiglia e permettergli di continuare ad avere una vita tra i nostri giochi. Ora, invece, dopo un bel trattamento di bellezza, è tornato come nuovo ed è in viaggio verso Catania. Quando l’ho comunicato a mia figlia, anche lei era contenta che una sua coetanea potesse ritrovare il sorriso grazie a questo gesto e a quel gattino”.

La morale di questa storia?
“Sono un’operaia e non posso permettermi di fare beneficenza, purtroppo. Si possono fare tante belle azioni nella vita, però. E si può far star bene una persona anche solo con un piccolo gesto. Spesso non ce ne rendiamo conto. Eppure quando si riceve qualcosa che per noi è così caro, il nostro cuore si scalda ai ricordi che ci legano. Così voglio pensare che questo gatto, vecchio e spelacchiato, possa in qualche modo far sentire il suo papà ancora vicino alla piccola ‘principessa’ di Catania che lo aveva ricevuto in regalo 12 anni fa e che ora può tornare con questo pupazzo a sorridere e a dormire serenamente: allora è valsa davvero la pena essere di aiuto”.

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