Cultura

DALLA SARDEGNA I FIORI DI MANDY in un mini-tour fra ROMA, TORINO e BOLOGNA

Dopo l’accoglienza entusiastica della stampa di settore nazionale al loro ultimo EP (“Carne”), ospitate in una miriade di radio e consensi di pubblico, I Fiori di Mandy, trio alternative proveniente da Oristano, sbarca nello stivale con 3 date dal vivo.

Il trio, composto da Edoardo Mantega (chitarra e voce), Luigi Frau (basso) e Raffaele Mura (batteria), è pronto a trasportare il pubblico di Roma, Torino e Bologna nel proprio immaginario, fatto di post-rock sbilenco e mutevole e ruvidezza.

La band (che a maggio sarà impegnata come supporter nel tour sardo di Pierpaolo Capovilla) parte da Roma, giovedì 18 aprile, al Beba, per proseguire il 19 al Machito di Torino e concludere il mini-tour, il 20, al Freakout di Bologna.

DICONO DI LORO

«La musica dei Fiori di Mandy si traduce in un rock molto buono, energico, ma che non trascura mai la melodia con un risultato brillante. Hanno studiato anche certo progressive e l’eco di queste passioni si fa strada qua e là»
VINILE

«Il trio Fiori di Mandy definisce il proprio percorso musicale come un cammino che non può prescindere dalla visceralità e dalla ruvidezza, sia sul piano prettamente musicale che su quello testuale»
ONDA ROCK

«Se c’è un pregio che emerge da questa seconda prova della band è quello di saper plasmare il proprio minimalismo e di metterlo al servizio di una drammatica teatralità, caratteristica che si palesa anche nei testi e nell’interpretazione del cantante Edoardo Mantega. Questa forte componente art li porta a spezzare i ritmi con vuoti improvvisi, cambi repentini e tempi sincopati, dove emerge dirompente la voce a raccontare un senso soffocante di violazione della propria quotidiana esistenza»
JUST KIDS

«Questo lavoro è un disco incredibile, realizzato con cura e suonato nella maniera più sanguigna e spontanea possibile. Il risultato è un suono corposo e genuino che mantiene, dal primo all’ultimo pezzo, un carattere forte e deciso»
WILD ITALY

«Un rock non per tutti ma per chi cerca nuove sfumature o per chi ha amato una certa direzione alternative negli anni 90, dove la lussuria non era prodigalità e i suoni non erano radicati nell’essenziale espressione di nuove rock band, spesso stereotipate. Mutevolezza di sapori e concretezza»
ROCK GARAGE

«I sei i brani che compongono questo EP sono ben costruiti, sia sul piano delle liriche che su quello prettamente musicale. Arpeggi melodici più pacati convivono con sferzate elettriche di rilievo all’interno di un groove oscuro e tagliente. Un impegno serio, vissuto sempre con un coinvolgimento emotivo personale, segno di chi non scherza con il rock e lo trasforma in una forma espressiva viscerale, forte, capace anche di disorientare chi ascolta»
EXTRA!

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