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DE MAGISTRIS, LA RIVOLUZIONE GOVERNANTE DI BAGNOLI: POPULISMO E BUSINESS.

di Rosa Criscuolo

L’ analisi del voto delle due citta’ Roma e Napoli puo’ trovare dei punti d’ accordo soprattutto in merito alla strategia di rottamazione del vecchio sistema di sinistra , bisogna dunque focalizzare i due obiettivi principali : Marino e Bassolino . La debacle di Marino e’ accaduta in seguito alla candidatura di Giachetti mentre quella di Bassolino con la Valente che hanno ceduto il posto entrambi ad un doppiato rappresentante del populismo imperante . Talvolta quando un nemico così forte non si riesce a cavalcare si cerca di trovare il metodo per orientare la sua furia verso le direzioni che si desiderano e in questo caso presumibilmente si otterra’ ” un effetto boomerang ” . Il populismo in realta’ e’ un velo di Schopenauer utilizzato per celare ben altre operazioni economiche che trovano il riscontro dell ‘ interesse proprio in quella percentuale doppia di preferenze rispetto al candidato Giachetti e Lettieri che si identifica con l ‘ apporto del centrodestra per Roma e della sinistra antirenziana e i pentastellati  nel ballottaggio per Napoli . Non c’ e’ che dare atto del lavoro certosino della macchina amministrativa che ha elaborato in questi anni collaborazioni interne ed esterne tali da garantire la medesima partecipazione al primo e al secondo turno ( associazioni , cooperative , partecipate , ecc ) del Comune di Napoli e della difesa esasperata di difendere questo lavoro tenendo lontano i partiti invocando astutamente l ‘ antirenzismo , il nemico del popolo . Perche’ tutta questa esasperazione ? La risposta e’ : la robba di Bagnoli . Una volta assicuratosi il successo ” da solo ” ( cosa che il nostro sindaco ci tiene a sottolineare prendendo anche le distanze dai grillini qualificando il suo voto non di protesta ma di rivoluzione governante ) stamani ha dichiarato pubblicamente il suo interesse a parlare con il Presidente del Consigio , quello che insomma si doveva cagare sotto , per trattare di Bagnoli . L’ obiettivo e’ essere l ‘unica controparte insieme ai componenti della macchina amministrativa che si cela dietro al voto popolare per trattare dell ‘ affare piu’ importante del momento e che lo portera’ in Parlamento . Per il momento quei 170 mila elettori voteranno tutti per il NO al referendum cotituzionale considerando che l ‘astensionismo e’ la seconda arma che garantisce il successo a queste vittorie antidemocratiche e dedite al business .

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