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Decreto maggio in stand by, è scontro nella maggioranza. Conte convoca Iv

Resta alta la tensione tra gli alleati di governo, nonostante l’invito distensivo del premier Giuseppe Conte a Italia viva per un incontro a Palazzo Chigi, per provare a saldare la maggioranza e invitare però i renziani a uscire dalla dinamica delle “bandierine” nel confronto di maggioranza. Iv infatti nell’accogliere l’invito rilancia la sfida ponendo il “problema giustizia” e la “questione di Bonafede” verso il quale già sulla prescrizione aveva minacciato la sfiducia, e rilanciando sulle misure del decreto di maggio. Irrita così gli alleati. “E’ chiaro che l’unico obiettivo dei renziani è logorare Conte, ma non si rendono conto che il Paese non capisce chi ora gioca allo sfascio”, dice una fonte Dem. Mentre l’attacco a Bonafede non piace affatto ai pentastellati.

“Oggi il passo avanti – dice un dirigente di Iv – è che si segna un punto politico: Conte ha capito che sulle dimissioni Teresa Bellanova fa sul serio. E ha realizzato di aver bisogno di Italia viva, perché i nostri 17 senatori sono determinanti per la maggioranza al Senato. Solo qualche giorno fa ci bollava come partito del 2%, ma se sarà 2% si vedrà quando voteremo mentre ora i 17 senatori Iv sono realtà e di ‘responsabili’ che ci rimpiazzino non se ne vedono all’orizzonte. Ora Conte dice di voler ascoltare: vedremo se alle parole seguiranno i fatti”. Renzi ha intanto convocato un’assemblea di deputati e senatori di Iv sabato mattina alle 9, via Zoom.

Intanto procede per strappi, tra minacce di dimissioni, mediazioni e frenate, il lavoro della maggioranza sul decreto di maggio. Si litiga su tutto, dalla regolarizzazione dei migranti al campionato di calcio, dal reddito di emergenza alle misure per le imprese. E così rischia di slittare ancora la maxi manovra da 55 miliardi per dare sostegno all’economia: si punta a un Consiglio dei ministri nel weekend ma nulla è ancora scontato, in quella che somiglia sempre più a una corsa contro il tempo.

Perché nel giorno in cui l’Europa stima una caduta del Pil al -9,5% per il nostro Paese, Giuseppe Conte vede profilarsi una “crisi dolorosa”, un “periodo di grandi sofferenze”. Per frenare questa tendenza e provare a invertirla, bisogna “affrettarsi” a portare in Cdm le nuove misure, dice il premier ai rappresentanti del commercio e della piccola impresa. A chi in questi giorni gli ha indirizzato le critiche più dure, imprenditori da un lato e Iv dall’altro, lancia segnali distensivi, di ascolto delle loro proposte. Nel pomeriggio vedrà Iv a Palazzo Chigi. Ma il mondo imprenditoriale chiede di più.

“Dobbiamo affrontare un periodo di grandi sofferenze”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso dell’incontro con Rete Imprese Italia insistendo sulla necessità di “lavorare tutti insieme e affrettarsi per portare questa settimana in Cdm il decreto legge” sulle misure economiche.

Confindustria e Ance hanno detto no alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. E’ quanto emerge al termine del tavolo tra gli imprenditori, presente per Confindustria il direttore generale Marcella Panucci, e il governo. Il ministro Nunzia Catalfo avrebbe spiegato che l’idea è permettere con specifiche intese di rimodulare l’orario di lavoro, per il periodo dell’emergenza Coronavirus, e destinare parte dell’orario a corsi di formazione, a parità di stipendio.

Riunione poi con le associazioni rappresentative del settore agricolo e alimentare, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Federdistribuzione. “In questi mesi la filiera ha continuato a garantire cibo al Paese – ha scritto su Twitter la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova -, ma le criticità sono forti e il prossimo decreto dovrà farsene carico”. 

Governo vede anche Rete Imprese Italia: Confesercenti, Confartigianato, Confcommercio, Cna, Casartigiani.

Intanto emergono alcune indiscrezioni sul decreto. Nella bozza del provvedimento è previsto che chi sceglie di ristrutturare casa, migliorando l’efficienza energetica o la resistenza antisismica, potrà usufruire di un superbonus al 110%. Fino a 500 euro per bici e monopattini nelle città. In arrivo anche 200 milioni da destinare ai Comuni più colpiti dall’epidemia che, in questi due mesi hanno subito le misure più restrittive diventando zone rosse. Secondo quanto si apprende queste risorse saranno aggiuntive rispetto a quelle destinate a Comuni e Province per fare fronte ai cali di incassi legati all’emergenza.

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