Economia e Welfare

Decreto Sostegni, il piano: domande a fine mese, pagamenti dopo Pasqua e bonus di 2.400 euro

Decreto Sostegni, l’accelerata, auspicata da giorni, sembra esserci davvero. Ma il traguardo non è ancora in vista, come sottolinea Today.it. Dovrebbe in ogni caso essere pronta il 30 marzo la piattaforma per gli indennizzi garantiti dal decreto Sostegni e l’avvio dei pagamenti è previsto tra l’8 e il 10 aprile: entro aprile si punta a concludere l’erogazione per tutte le domande presentate. Questo avrebbe spiegato il ministro Daniele Franco ai rappresentanti della maggioranza riuniti sul dl Sostegni. L’intenzione del governo è garantire rapidità dei pagamenti. Se lo augurano tutti. Iniziano oggi 40 giorni decisivi per dare ossigeno ad aziende e lavoratori.

Decreto Sostegni: il “bonus” da 2400 euro complessivi agli stagionali

Aiuti alle imprese fino a 10 milioni di ricavi con 5 fasce e percentuali che vanno dal 60% per le più piccole al 20% per le più grandi: è questo secondo le indiscrezioni lo schema illustrato dal ministro dell’economia Daniele Franco ai partiti nel corso dell’incontro con i capigruppo in Parlamento. Lo schema prevede un indennizzo del 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. Una percentuale quindi più alta di indennizzo a chi fattura “meno”, come è logico che sia.

Un provvedimento “monstre” da 32 miliardi, con uno spazio da 500 milioni per le inevitabili modifiche parlamentari. Il decreto Sostegni a meno di altri ostacoli, è atteso in cdm domani. Poi sono previsti tre passaggi parlamentari, per consentire a ciascuna Camera di esaminare ed emendare il testo.

Altra novità è l’una tantum per gli stagionali per 3 mesi da 2400 euro complessivi, con una copertura di un miliardo e mezzo. Un altro miliardo e mezzo per incrementare il fondo istituito con la manovra per ridurre i contributi dovuti da parte degli autonomi. Tra le altre misure illustrate nel corso dell’incontro con i capigruppo dei partiti ci sono i 600 milioni per il fondo ‘Montagna’, che possa dare respiro al settore del turismo.

La rottamazione delle cartelle fiscali nel decreto Sostegni?

”Credo che l’impianto del nuovo decreto sia simile con un paio di novità come la rottamazione delle cartelle. Vediamo come interverrà il Parlamento” dice Francesco Boccia, ex ministro, spiegando che ”i 32 miliardi approvati due mesi fa sono la dote lasciata dall’ultimo governo, bisogna recuperare il tempo perso anche a causa della crisi”.

“Sulle cartelle esattoriali di cui tanto si parla in queste ore bisogna essere chiari. Aiutare i cittadini onesti in difficolta’ economiche e’ sacrosanto, e bisogna fare di tutto per venir loro incontro. Strizzare invece l’occhio ai furbetti del fisco, dando loro la possibilita’ di mettersi a posto dopo essersi rifiutati di pagare per mero calcolo, e’ irricevibile” fa sapere il senatore M5s Gianluca Castaldi.

Insomma, nessun condono, bensì una pace fiscale soft, un provvedimento per alleggerire il monte delle cartelle esattoriali. “L’obiettivo è alleggerire il magazzino dell’Agenzia delle Entrate”, ha detto ieri il sottosegretario all’economia Claudio Durigon. L’obiettivo  è quello di cancellare le cartelle esattoriali fino a 5 mila euro relative al periodo compreso tra il 2000 e il 2015. Ma sarà il parlamento a pronunciarsi.

La rimodulazione della notifica delle cartelle esattoriali interesserà anche le persone fisiche e verrebbe spalmata nell’arco di 2 anni: costo dell’operazione 1,3 miliardi.

Decreto Sostegni: 5 fasce per l’importo degli aiuti

Il decreto Sostegni che il governo Draghi si appresta a varare entro 48 ore dopo il vertice di maggioranza di ieri che ha confermato lo stralcio delle vecchie cartelle inevase relative al periodo 2000-2015, con tetto fermo (per ora) a 5mila euro ma nessun accordo. Intanto i sussidi sono stati allargati alle Partite Iva con fatturati 2019 e 2020 tra i 5 e i dieci milioni di euro. Per gli aiuti ci saranno cinque fasce.

“È urgente non lasciare nessuno indietro e allargare la platea dei garantiti. Il nuovo decreto, superando la logica dei codici ATECO ad esempio, deve aiutare tutte le categorie colpite” dice Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia. “Non dobbiamo dimenticare nessuno, dal settore del turismo a quello degli operatori della montagna e della neve, per finire agli organizzatori di eventi e matrimoni fermi da mesi, ai ristoratori, ai bar e a tante altre categorie e imprese. Le aziende hanno bisogno di liquidità. Può essere utile in questa fase valutare un ruolo maggiore nei ristori dell’Agenzia delle Entrate, che disponendo di un notevole patrimonio informativo può contribuire all’erogazione dei nuovi ristori con analisi puntuali sulle perdite di fatturato delle imprese”

Il Movimento 5 stelle fa un bilancio degli scorsi 12 mesi: “Dall’inizio della pandemia, mettere in campo politiche per proteggere lavoratori, famiglie e imprese è stato il nostro obiettivo primario. Siamo riusciti in uno sforzo mai fatto prima, che ha permesso all’Italia di gestire la crisi e non subirla, evitando tensioni sociali. Abbiamo esteso la cassa integrazione a tutte le aziende (anche quelle con un solo dipendente), assicurato loro la necessaria liquidità, previsto indennità per i lavoratori non coperti dagli ammortizzatori sociali – come quelli dello spettacolo, del turismo, gli stagionali e gli intermittenti – e abbiamo bloccato i licenziamenti. Secondo una recente nota della Banca d’Italia sono state proprio queste misure a salvare il posto di lavoro a 600mila persone. Un risultato importante che rivendichiamo con forza. Con il Decreto Sostegno, che deve essere approvato in fretta, continueremo a garantire al Paese questa rete di protezione. Ci saranno ulteriori risorse per il Reddito di cittadinanza, il prolungamento della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti, in particolare per le imprese più in difficoltà, oltre alla proroga del Reddito di emergenza. Nessuno deve rimanere indietro. Siamo al Governo per questo”.

Potrebbe piacerti...