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DUE SCONFITTE NON FANNO UNA PROVA, MA NON VANNO IGNORATE

Un bel calcio di punizione di Suarez a pochi minuti dalla fine ha deciso l’andata dei sedicesimi di Europa League al Madrigal, firmando anche un periodo non fortunato negli episodi, per gli uomini di Sarri. La partita è stata ben giocata, con un atteggiamento tattico accorto ma propositivo da parte di entrambe le squadre. Gli spagnoli hanno confermato ciò che di loro si sapeva: buona organizzazione difensiva, anche se non esasperata al limite del non gioco, e una qualità complessiva di ottimo livello, che ha consentito al sottomarino giallo quest’anno di battere squadre come Real e Atletico Madrid. Nonostante i sei cambi iniziali rispetto alla formazione tipo, il Napoli gioca un buonissimo calcio. Crea le sue occasioni, e soprattutto conferma la sua solidità difensiva. Almeno due le opportunità per Gabbiadini, una chiarissima per Callejon, e una serie di ripartenze alle quali è mancato solo l’ultimo passaggio. A tutto ciò, va aggiunto un rigore solare per un netto fallo di mano di Soriano, che solo l’arbitro olandese è riuscito a non vedere.
Sull’arbitraggio, o forse sarebbe meglio dire sugli arbitraggi, vale la pena mai come ora di spendere qualche parola. Il signor Nijhuis è stato di gran lunga il peggiore in campo, unendo ad una scarsa personalità, delle sviste clamorose. Con lo sguardo rivolto alla partita di Champions tra Roma e Real Madrid, e il ricordo che va alla semifinale di Europa League tra Napoli e Dnipro dello scorso anno, verrebbe da chiedere quantomeno un’attenzione maggiore a chi deve occuparsi di questioni arbitrali.
Molto bene il quartetto difensivo, comandato con elegante determinazione da Koulibaly, e nel quale Chiriches e Hysaj confermano la propria affidabilità, mentre Strinic offre una prestazione d’alto livello. Nel secondo tempo la difesa è sembrata perdere un pizzico di sicurezza , ma probabilmente anche a causa di un calo del centrocampo azzurro. In mezzo bene Valdifiori e Lopez, in particolare nella prima parte della gara. Il regista emiliano ha tempi più lenti rispetto a Jorginho, ma ha qualità e visione di gioco. Non sbaglia quasi niente, ed è anche autore di uno splendido assist per Callejon, non sfruttato al meglio. Solido e tutto sommato preciso David Lopez. Lo spagnolo fa la sua partita con generosità ed attenzione, e non sarebbe giusto chiedergli di più.
Tuttavia, in meno di una settimana il Napoli porta a casa due sconfitte, e questo ha comunque un proprio senso. Detto delle tante note positive, e sottolineata l’incidenza della mala sorte, bisogna guardare a ciò che non ha funzionato. Marek Hamsik non ha giocato una buona partita. Nessuno dubita delle qualità del capitano azzurro, ma sia ieri sera in Spagna che nella sfida di Torino, lo slovacco è sembrato quasi assente, soprattutto nella fase di costruzione. E’ un giocatore di grandi qualità ed è un riferimento per la squadra e per l’ambiente: può e deve dare qualcosa in più. Mertens si è limitato a fare il proprio compito, ha provato qualche accelerazione, ma è stato impreciso in più circostanze. Callejon ha fatto quello che ha potuto, generoso come sempre. Tuttavia nel complesso la fase offensiva non è stata quella solita.
Un discorso a parte merita Gabbiadini. L’attaccante bergamasco da un po’ di tempo non fa salire la squadra quando servirebbe, non tiene palla, e sembra avulso dal gioco. Inoltre manca della necessaria cattiveria sotto porta, quando avrebbe l’opportunità di far male. Forse non ha le caratteristiche del classico numero nove, ma da lui ci si aspetterebbe molta più grinta, molta più rabbia agonistica.
Il Napoli complessivamente ha giocato una buonissima gara, come a Torino. Nelle ultime due trasferte ha confermato la sua solidità ed è paradossalmente cresciuto in personalità. Deve però riappropriarsi del proprio gioco, recuperando brillantezza e cattiveria. Il risultato del Madrigal è certamente ribaltabile, ma prima c’è il Milan al San Paolo. Considerando anche la trasferta fiorentina che verrà, in una settimana la squadra di Sarri si gioca una parte di stagione delicata e significativa. Le condizioni per riprendere il proprio cammino ci sono tutte, ma per farlo è necessario che il Napoli ritorni da subito ad essere pienamente se stesso.

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