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E’ morto il filosofo napoletano Gerardo Marotta

È morto questa notte Gerardo Marotta, avvocato e filosofo, nato a Napoli il 26 aprile del 1927. Nel 1946 fondò l’associazione Cultura Nuova che diresse fino al 1953. Nel 1975 fondò i l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici che ha diretto fino ad oggi. Marotta ha donato all’Istituto la propria biblioteca personale, con una dotazione di oltre 300.000 volumi frutto di trent’anni di appassionata ricerca. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, sottolinea che la città di Napoli perde un grande uomo di cultura “stimato in tutto il mondo, soprattutto per la sua instancabile guida dell’Istituto Italiano degli Studi Filosofici. Io perdo anche un amico. Gerardo era un profondo pensatore libero, un filosofo acuto e sensibile, uno storico, un maestro di immensa cultura. Un faro, un punto di riferimento per tutte le generazioni. Rivoluzionario fino alla fine, sempre dalla parte della libertà e della giustizia. In prima linea nella lotta per i diritti. A Gerardo mi legavano sentimenti di grande affetto, dai tempi della magistratura, fino agli ultimi giorni. L’ho sentito sempre vicino. Ai familiari l’abbraccio della Città che amava. Napoli ricorderà per sempre Gerardo, l’Avvocato Marotta, un uomo esile, ma dalla grande potenza morale. In lui convivevano, in spirito libertario, etica e diritto, filosofia e politica, storia ed economia”. Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli, ricorda il grande filosofo e sottolinea che per onorarlo è importante far vivere il suo istituto oltre di lui.  Il presidente dei dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo Gianni Pittella dichiara che “L’Europa piange la scomparsa di un uomo straordinario, Gerardo Marotta, esempio di fede laica nel progresso civile dei popoli e nella loro emancipazione culturale. L’avvocato Marotta non è stata soltanto un’eminente personalità della vita culturale napoletana e italiana. L’istituzione di cui fu fondatore, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, è il cuore di un progetto culturale di unità del sapere umanistico e scientifico contro la parcellizzazione tecnicista che rende privi di spirito critico e sudditi del potere. Per questa ragione il suo Istituto è Medaglia d’Onore del Parlamento europeo, per questa ragione Francois Mitterand e un ampio novero di Premi Nobel di diversa nazionalità consideravano Marotta un grande testimone di libertà nel pensiero e l’Istituto un centro di irradiazione dei valori dell’illuminismo. Serbo dell’avvocato Marotta dei bellissimi ricordi personali. Tante volte mi sono intrattenuto con lui a discutere dei destini d’Europa. La sua fiducia nelle sorti di progresso nell’Uomo e nella grande lezione europeista e fedealista di Altiero Spinelli, faceva in lui sempre il paio con l’inquietudine realista di un progetto di integrazione europea privo del cuore e del respiro necessari. Quel cuore e quel respiro che anche l’eredità che egli ci lascia deve spingere noi socialisti a lavorare per un continente sempre più dei popoli e per i popoli”. Il presidente della regione Vincenzo De Luca dichiara che Marotta “ci lascia un grande vuoto ma anche un enorme insegnamento, che va ricordato, non solo oggi, insieme all’alto senso civico delle sue battaglie a difesa della cultura”.
La camera ardente sarà allestita presso la sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, in Palazzo Serra di Cassano, alla via Monte di Dio 14 venerdì 27 gennaio, dopo una giornata di raccoglimento.

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