Bella ciao,la canzone,va oltre la fraseologia della sinistra giurassica.La sua emozione,la resistenza della libertà,sono uno slogan universale,colpisce i cuori e le menti di tutte le classi sociali e di tutti i popoli.
Nelle piazze di Instanbul,Hong Honh,Parigi,Atene cantare “Bella ciao” è la password della propria identità,dà coraggio a chi ha paura,risveglia il desiderio di liberazione,la volontà che oltre l’indignazione ci vuole il coraggio di cambiare.
Da noi è in un angolo,quasi all’indice,esclusa,o peggio oltraggiata.
Forse riconquisterà anche gli italiani come musica dei progetti,degli azzardi,dei sogni,dell’unità nazionale,unendo radicalismo e simulazione.
“Bella ciao” è un’altra storia è un rito collettivo, un’infiltrazione semantica che colpisce al cuore e al cervello!
