Cultura

“Ennio Morricone. Il genio, l’uomo, il padre”: intreccio di ricordi per raccontare la storia inedita del maestro

Il 23 dicembre si è tenuta, al Teatro San Carlo di Napoli, la presentazione del libro “Ennio Morricone. Il genio, l’uomo, il padre” di Valerio Cappelli e Marco Morricone, con la prefazione di Aldo Cazzullo, Sperling & Kupfer editore (2024).

Il Salone degli Specchi ha ospitato l’evento, alle ore 18:00, al quale hanno partecipato l’attore Marco D’Amore e il maestro del Coro e Direttore della Scuola di Canto Corale dell’Opera di Roma, Ciro Visco. Moderatrice Titta Fiore, giornalista cinematografa.

Titta Fiore ha presentato il testo: “Libro molto interessante che ci rivela il lato più umano e nascosto di una delle personalità più in vista della nostra cultura, il maestro Ennio Morricone, che ha accompagnato ed accompagna la vita di tutti noi con le sue innumerevoli colonne sonore e non solo”.

“Questo libro vuole esporre ciò che c’è dietro la figura pubblica del maestro, molto schivo e restio a raccontarsi“. Ha concluso Titta Fiore.

A prendere parola è stato uno degli autori, Valerio Cappelli, giornalista e scrittore: “Questo libro è nato da un articolo che ho scritto per “Il Corriere”, una serie delle Cronache Italiane”.

Riguardo il maestro Morricone, ha raccontato: “Ho conosciuto Ennio all’età di 16 anni ed ho incontrato Marco un anno fa, e da lì è nata la nostra amicizia. È il racconto di un grande uomo narrato da una persona normale. La sua vita è un inseguimento alla ricerca di suo padre”.

Valerio Cappelli ha descritto l’apertura del testo: “La prima pagina è di un bambino di 6 anni, Marco, che guarda il papà da una porta socchiusa, immerso nei suoni. Questa porta per tanti anni si chiuderà, per poi riaprirsi quando Maro compirà 40 anni e diventerà il suo braccio destro, il suo assistente”.

Il libro vuole raccontare il maestro Ennio Morricone non dal punto di vista consueto, ma attraverso gli occhi del figlio e di un amico, per creare ricordi “intrecciati dove viene fuori il genio della nostra cultura, come non ci aspettavamo”.

Ha preso la parola il maestro Ciro Visco : Morricone è una figura che, in qualche modo, ha segnato le nostre vite. Da ragazzino avevo una cassetta con la musica stupenda, ho scoperto poi che, la parte finale era di Morricone. Non si trovava nessuno spartito perché il maestro era sempre stato molto geloso”.

“Ebbi la fortuna”– prosegue Visco- “ai suoi 70 anni, che si fece il concerto in suo onore all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e all’epoca ero maestro del Coro. Mi sembrò di toccare il cielo con un dito, fu straordinario. Mi aspettavo di vedere una sorta di divinità, ma incontrai un uomo di una semplicità incredibile”.

“Sentiamo queste musiche apparentemente così semplici, ma quando riusciamo a prendere possesso delle note che il maestro scriveva, si evidenzia una grande sapienza celata dalla semplicità“, conclude il maestro Visco.

L’attore Marco D’Amore è intervenuto: “Nella mia vita, la musica ha un posto d’eccezione. Sono cresciuto con genitori appassionati e ho cominciato a suonare da bambino. Oggi, allenandomi alla scrittura, noto che scrivo con la musica. Avevo già letto tanto del Maestro Morricone, soprattutto quando parla di rumore”.

“Il rumore è qualcosa di primigenio, da cui può nascere e può svilupparsi suono e melodia. La capacità di un musicista è nel costruire personaggi, è lì che la musica diventa parole. Conclude D’Amore.

La serata in onore di Ennio Morricone è stata intervallata con l’ascolto delle colonne sonore più famose del maestro e pagine del libro lette da Marco D’amore. Si è poi tenuta l’emozionante esibizione di Ciro Visco al pianoforte, con la meravigliosa voce del soprano Rossella Vingiani, in uno dei luoghi più suggestivi del Teatro San Carlo di Napoli.

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