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“EVASI” DAL CARCERE PER UN GIORNO, GITA IN COSTIERA PER I DETENUTI DI SECONDIGLIANO

I permessi, le misure alternative, i percorsi di reinserimento sono l’unica strada perché il passaggio dal carcere alla libertà avvenga in modo quasi indolore. Altro che buttare via la chiave e lasciarele persone in carcere fino all’ultimo giorno!

Sono mesi che di carceri si parla solo per descrivere celle strapiene, gente parcheggiata senza far niente, suicidi. Ma oggi vogliamo raccontare un esperienza positiva, un assaggio di libertà. Un momento di partecipazione, di svago per detenuti ristretti presso il reparto dell’Articolazione Psichiatrica di Secondigliano che hanno preso parte all’iniziativa promossa dal garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello in collaborazione con le volontarie dell’’associazione “La Mansarda”. 

I detenuti hanno avuto la possibilità di passare una giornata fuori le mura della casa circondariale e visitare uno dei luoghi più belli al mondo, la Costiera Amalfitana.  Una gita in un territorio che non smette mai di stupire e di incantare con la sua bellezza. Uscire dopo tanti anni e trovarsi in questo inedito silenzio è un’esperienza quasi mistica, ma assolutamente da ricordare.

La giornata è iniziata con una passeggiata nel borgo di Amalfi dove erano accompagnati da volontari e operatori socio sanitari, educatori, una gita fatta di piccole cose, semplici ma ricche di bellezza per chi quotidianamente non le vive.  Di fronte a una società che non offre possibilità di riscatto iniziative come questa  permettono a queste persone un confronto con il mondo esterno in grado di contrastare il senso dell’abbandono e del rifiuto.

“Questa gita è un’occasione unica che da l’opportunità di riportarla alla vita cosa che altrimenti sia con la detenzione, sia per la malattia mentale, sia con la grande pandemia che abbiamo vissuto sarebbero impossibili. Molti di loro non hanno la possibilità di uscire per mancanza di occasione, non hanno familiari, non hanno strutture che li possono accogliere. Quindi iniziative di questo genere consentono loro di ritornare a vivere!” Queste le parole della Responsabile dell’Articolazione di Secongliano, la dott.ssa Concetta Perrotta dopo aver partecipato all’iniziativa.

La gita è continuata nel borgo di Maiori, dove la struttura Regginna Palace Hotel ci ha accolto nella sua struttura grande e luminosa dove abbiamo gustato un ricchissimo pranzo, tipica cucina regionale e con   i migliori ingredienti stagionali locali.

Beh , si sa, la giornata in un carcere è scandita da orari ben precisi e la quasi totalità del tempo viene passata in cella. Pertanto è terreno fertile per l’insorgenza di patologie psichiche e non può essere considerato il giusto luogo di cura. È proprio sulla scia del concetto di cura che la Mansarda si prefigge di promuovere lo sviluppo delle capacità dei soggetti coinvolti, mirando alla crescita personale attraverso un continuo processo di concertazione e di confronto, e la partecipazione a laboratori.

Secondo il Garante delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello: “Queste iniziative, queste giornate sono fondamentali per queste persone, produce autostima e della fiducia in se stessi, e promuove l’interazione con gli altri, la puntualità, l’affidabilità nella relazione. Il lavoro in carcere è contro la recidiva. Il lavoro in carcere è un ponte con la società, tra chi sta dentro e chi vive fuori. Da più parti è stata ravvisata l’esigenza di proporre che la presa in carico delle persone affette da disturbi psichici avvenga preferibilmente fuori dal carcere.Naturalmente, quello che ci si richiede a noi tutti, è la capacità di operare un salto culturale che riporti al centro i diritti dei sofferenti psichici, dentro e fuori ogni muro. Il carcere è incompatibile per le persone con problemi psichici.”

Una giornata iniziate alle prime ore del mattino e conclusasi nel pomeriggio che ha lasciato traccia nei cuori anche nei volontari che hanno preso parte all’iniziativa, che hanno guidato e supportato i detenuti durante la giornata. All’apertura del pranzo un detenuto, ha proposto un brindisi per ringraziare il Garante e l’associazione per quanto fatto e ha affermato “Aspettiamo queste iniziative tutto l’anno, ci avete fatto assaporare la libertà!”

 

 

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