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GIANNI PITTELLA:” FINE DELLA COALIZIONE CON LA DESTRA, APERTURA A CHI CONDIVIDE I NOSTRI VALORI PER UN’EUROPA SOCIALE, TRA CUI LE FORZE DEL TERZO SETTORE, E UN SERVIZIO CIVILE EUROPEO”

Fine della grande coalizione con la destra, apertura a chi condivide i nostri valori per un’ Europa sociale, tra cui le forze del Terzo settore, e un servizio civile europeo“. Così  si è espresso  il capogruppo dei Socialisti e Democratici europei al Parlamento UE, Gianni Pittella, durante la convention socialista Together.  Pittella indica la strada per superare la crisi delle forze progressiste europee e riallacciare i rapporti  con i cittadini e i territori dell’Ue, aggiungendo che :   “Together è stato anche un grande momento di riunificazione dei socialisti europei. Assieme a Corbyn, Pedro Sanchez e tanti altri leader socialisti abbiamo voluto mandare un messaggio chiaro a tutti coloro che si riconoscono nei valori del socialismo europeo: quest’Europa va cambiata per tornare ad essere davvero sociale e solidale, quindi mettiamoci in gioco e costruiamo insieme un cantiere nel quale conti la voce di ognuno“.  Riguardo  le elezioni del 2019, Pittella dichiara: “I danni inferti ai nostri partiti dalla grande coalizione con la destra popolare europea sono stati letali sia sul piano elettorale che alla nostra identità. Per questo ho deciso di porvi fine al Parlamento europeo. Abbiamo perso le elezioni in molti Paesi e dobbiamo prenderne atto, ma in giro ci sono tante energie che condividono i nostri valori e che dicono basta all’austerità. Ecco perché siamo convinti che sia giunto il tempo per aprirci alle forze anti-austerità in Grecia, agli ambientalisti che non vogliono finire sotto il cappello della Merkel, ai movimenti per i diritti civili in Polonia, Ungheria, a quei cattolici che in Austria rifiutano la “orbanizzazione” dei popolari, a tutte le anime che compongono il Terzo settore europeo e che in questi ultimi ultimi anni hanno contribuito a salvare in modo decisivo l’Europa dallo sfascio sociale”.  Riguardo la questione dei migranti, Gianni Pittella afferma che:   ” Ed è bene ricordarne le cause che dall’Africa spingono migliaia di uomini, donne e bambini a rischiare la vita per venire in Europa. La povertà, la corruzione, i conflitti, il terrorismo sono flagelli che ancora oggi colpiscono milioni di africani. Gestire i flussi migratori è una sfida immensa, che va oltre un semplice accordo tra due paesi. Sappiamo che in Libia è in corso un’emergenza molto difficile, ma che va risolta. Vi è bisogno quindi di  l’apertura di canali legali e sicuri per i migranti. E’ da mesi che lo chiediamo, ma il Consiglio europeo fa finta di nulla, non capendo o facendo finta di non capire che non si può continuare a gestire il fenomeno migratorio in questo modo. Tanto più che ciò che accade oggi è poca cosa rispetto a quello che ci aspetta in futuro. Entro il 2050 si conteranno due miliardi di africani. Delle due l’una: o continuiamo a far finta di nulla oppure affrontiamo l’Africa con una politica molto ambiziosa. Qualche paese europeo dovrebbe seguire l’esempio dell’Italia che in questi anni ha salvato da sola, o quasi, migliaia di migranti nel Mediterraneo, accolto decine di migliaia sul territorio italiano e aumentato i suoi aiuti pubblici allo sviluppo, privilegiando continente africano”. Mentre per quanto riguarda la modifica del regolamento di Dublino da parte della commissione libertà civili del Parlamento europeo, Pittella riferisce che:” E’  una vittoria importantissima per tutti coloro che si battono per i diritti dei migranti e per una gestione equa e coerente dei flussi migratori a livello europeo. Sono orgoglioso che gran parte delle proposte contenute nel testo adottato dalla commissione Libertà civili del Parlamento Ue provengano dal nostro Gruppo. Con il voto della commissione LIBE, il Parlamento europeo ha dato il via libera alla sua versione delle norme sui richiedenti asilo in cui di fatto, come Roma e gli S&D chiedono da anni, cancella il principio del Paese di primo approdo in base al quale i migranti sono responsabilità dello Stato in cui hanno compiuto il primo ingresso.Ma la nostra proposta va oltre e migliora quella della Commissione europea, bloccata da un anno dagli Stati Membri, perché introduce il meccanismo automatico di ridistribuzione dei richiedenti asilo tra tutti partner Ue. Ora la palla passa nelle mani del Consiglio europeo, che deve assumere le sue responsabilità e finirla con la politica dell’egoismo e dell’indifferenza che conduce soltanto al disastro “. Per ciò che concerne il Servizio Civile europeo, Pittella sancisce che:  “E’ importante offrire ai giovani europei opportunità di lavoro o di volontariato, nel proprio paese o all’estero, in progetti destinati ad aiutare le comunità in Europa. Ma bisogna andare oltre. Ecco perché chiedo che la Commissione europea presenti un piano per dare a tutti gli europei, non solo ai giovani ma anche agli europei che compiono 65 anni, la possibilità di svolgere un’attività di volontariato retribuito per la loro comunità. Finalmente un vero Servizio Civile Europeo”. 

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