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Giro: Bernal in maglia rosa trionfa nella tappa dolomitica

Egan Bernal ha vinto per distacco la 16/a tappa del 104/o Giro d’Italia, da Sacile (Pordenone) a Cortina d’Ampezzo (Belluno), frazione accorciata a 153 chilometri a causa delle cattive condizioni del tempo. Gli organizzatori, a causa delle cattive condizioni del tempo, hanno eliminato le scalate sul Passo Fedaia e del Passo Pordoi, dov’era stata posta originariamente la ‘Cima Coppi’, che venne istituita nel 1965.

Il colombiano ha incrementato il proprio vantaggio nella classifica generale ed è sempre più maglia rosa.

Bernal ha preceduto il francese Romain Bardet, secondo, e Damiano Caruso, terzo, entrambi a 27″. Quarto Giulio Ciccone 1’17”, seguito dal britannico Hugh John Carthy, quinto, e dal portoghese Joao Almeida, sesto. Poi, il russo Aleksandr Vlasov, a 2’10” da Bernal, mentre un Simon Yates molto provato ha tagliato il traguardo a 2’36”. Ridisegnata la classifica generale, con Caruso che adesso è secondo a 2’24” da Bernal, sempre più maglia rosa.

Bernal: “Amo giornate da ‘duri’, ciclismo è spettacolo” – Nella tappa dolomitica oscurata dal maltempo ci ha pensato Egan Bernal a portare un lampo di luce sul Giro d’Italia di ciclismo. “Ho voluto fare un pò di spettacolo – ammette il campione colombiano, dopo la vittoria sul traguardo di Cortina – perché questo è il ciclismo che amo, mi piacciono queste giornate da duri. Freddo e pioggia mi sono sempre piaciute. Per questo ho deciso di attaccare. Magari mi sono preso dei rischi, ma è andato tutto bene e sono molto contento”. Poi, confessa: “Avevo tanta voglia di vincere con la maglia rosa, per questo all’arrivo mi sono tolto la mantellina, per far vedere la maglia, che è bellissima, e alla quale tengo tantissimo”. Racconta poi un episodio significativo, il colombiano: “Durante la salita in tanti tifosi urlavano Pantani, Pantani. E’ stato bello, perché Pantani è un ciclista che ho amato, anche perchè sono nato il suo stesso giorno. E’ l’unico corridore di cui ho una sorta di caricatura nella mia casa, mi è sempre piaciuto per come correva e per quello che ha vinto. E’ bello che i tifosi lo ricordano ancora”. “Giro finito? Assolutamente no – risponde -. Io sto bene, la squadra mi sta dando tanta fiducia, ma ci sono ancora tante tappe, bisogna sempre stare attenti”.

Ansa

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