Cultura

GUIDO CATALANO, NEL SUO LIBRO “D’AMORE SI MUORE, MA IO NO”, RACCONTA IN MODO BUFFO UNO DEI CAPISALDI DELLA VITA

Ha un titolo inusuale questo libro di Guido Catalano, “D’amore si muore ma io no“, che dice di se in quanto poeta: “I poeti non mi considerano un poeta ma un cabarettista, i cabarettisti non mi considerano un cabarettista ma un poeta., gli elettricisti non mi considerano un elettricista e fanno bene”.  Catalano, racconta il mondo di Giacomo, “poeta semiprofessionista vivente” torinese che, con i suoi amori impacciati, le sue amicizie a base di pizza e serie televisive e le sue disavventure lavorative, tenute in vita dal sogno di poter vivere , un giorno, di sola poesia, riecheggia molto   da vicino proprio la figura dell’autore. Guido Catalano, infatti, da anni porta i suoi versi in giro per l’Italia, con diverse centinaia di reading in pub, locali e teatri sempre molto affollati. Catalano, infatti, si è affermato grazie ai blog, alle piattaforme social dove ha potuto divulgare i suoi versi e avere un seguito sui social. Vi è chi dice che : “La realtà dei fatti è che le storie di Guido Catalano funzionano e divertono perché sono in grado di unire l’alto e il basso, la risata e l’emozione”, infatti il poeta-cabarettista  racconta tutti noi nelle disavventure, presenti e passate, vissute da Giacomo  perché tutti siamo stati, almeno una volta nella vita, imbranati, buffi e  irrimediabilmente goffi. All’inizio si è goffi sopratutto in amore, perchè per piacere all’altro ci mostriamo anche diversi da come in realtà siamo, e risultiamo imbranati ma belli.

Guido Catalano si rivolge direttamente al lettore, lo coinvolge nella vicenda, ne chiede a tratti l’opinione personale, in cui si legge in un passo:” Trattieni il riso, rifletti sulle tue esperienze amorose, senti il sapore dei baci e della neve sulla pelle in una grigia Torino attraversata in bici”, perchè abbiamo tutti le stesse paure, ma non smettiamo di sognare di cercare negli altri  quell’amore capace di non farci dormire la notte, ma Catalano ci insegna che si può parlare di amore, un’impalcatura della vita, anche con il sorriso, in modo buffo e divertente, quindi : d’amore si può anche morire, ma non tutti muoiono, in realtà .

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