Cultura

Harry e Meghan: meglio essere i “Sussex Royal” o “indipendenti?

Harry e Meghan Markle non sono più ufficialmente reali (senior) dal primo aprile. Hanno lasciato in fretta e furia il Canada, dopo aver detto addio al protocollo di Londra, e si sono trasferiti a Los Angeles. Meghan ora è desiderosa di tornare nel mondo della recitazione, il principe invece cerca un nuovo ruolo compatibile, entrambi sono pronti a lanciare la loro nuova fondazione che li rappresenterà in tutto il mondo. Ma c’è un però gigantesco: i Sussex sono diventati indipendenti (dalla corona britannica) nel peggior momento possibile, sottolinea VanityFair.

Anche loro, infatti, devono fare i conti con la grave emergenza sanitaria del coronavirus e con tutto ciò che ne verrà.

Al momento anche i loro piani di indipendenza finanziaria sono bloccati. Hollywood d’altronde è ferma, e la 38enne non può fare operare il suo nuovo agente alla ricerca del miglior ruolo possibile. I Sussex hanno provato ad annunciare il nome della loro organizzazione – dopo il veto della regina Elisabetta sull’utilizzo della parola «Royal» – e anche in questo caso hanno sbagliato il tempismo, finendo sommersi – almeno dal lato britannico – da migliaia di critiche. Il Telegraph ha reso noto il nome della fondazione – Archewell – poco dopo l’insolito e storico discorso della regina alla nazione e poco dopo il ricovero del premier britannico Boris Johnson in ospedale a causa del Covid-19. E un nuovo sondaggio di Express.co.uk poco dopo ha sentenziato che all’81% degli intervistati non interessa della nuova organizzazione di beneficenza del duca e della duchessa del Sussex. «Questa coppia diventa sempre più irrilevante con il passare dei giorni», si legge invece sui social.

Del resto, diciamocelo, il nome «Archewell» nonostante il tenero riferimento al figlio Archie, non fa lo stesso effetto di «Sussex Royal». Senza «Royal» Harry e Meghan rischiano di avvicinarsi all’universo «influencer» rinunciando al mistero e al fascino che da secoli esercita la vita reale. Inoltre, questo avviene nel peggior momento possibile quando i riflettori del mondo sono – giustamente – puntati da tutt’altra parte.

E poi c’è tutta la questione economica. A cominciare dalle spese per la loro sicurezza. Non le pagheranno più i contribuenti britannici, né le pagherà il governo americano (Trump è stato chiaro fin da subito con un tweet di fuoco). A quanto pare una parte – circa due milioni – toccherà a papà Carlo che farà ricorso ai suoi fondi privati. Il resto, invece, resta a Harry e Meghan. E secondo i calcoli del Daily Mail si tratta circa di 4 milioni di sterline l’anno. Entrambi possiedono ingenti patrimoni ma il loro tenore di vita costa parecchio. E, come fa notare l’esperto royal Omid Scobie, «la pandemia molto probabilmente gli impedirà di perseguire opportunità commerciali». E nessuno, al momento, può prevedere per quanto tempo.

In più per il principe Harry lo stile di vita che offre Los Angeles non rappresenta proprio La La Land. Il principe ha avuto un’educazione profondamente europea, e la California si sa è tutt’altra storia. Meghan conosce quei luoghi fin dalla nascita, per il nipote di Elisabetta II invece è tutto nuovo. E in un momento difficile come questo pesa anche la lontananza dalla famiglia d’origine. A papà Carlo è stato diagnosticato il Covid-19 (adesso sta bene), la nonna regina è in isolamento così come il resto dei Windsor e della sua nazione. Il 35enne con moglie e figlio è felice ma si sente «tremendamente isolato». Sarà già tempo di ripensamenti? Chissà.

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