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I DETENUTI DELL’ALTA SICUREZZA DI SECONDIGLIANO:” ABBIAMO VISSUTO UN PROCESSO DI CAMBIAMENTO PROFONDO CHE CI HA PERMESSO DI ELABORARE UN NUOVO PERCORSO ESISTENZIALE DI DISSOCIAZIONE DALLA VIOLENZA E DALLA CRIMINALITA’.” OGGI UNO SPETTACOLO TEATRALE.

Nel carcere di Secondigliano oggi è andata in scena una rappresentazione teatrale “IO NON CI CASCO”, scritta e interpretata da 20 detenuti del circuito dell’alta sicurezza,alcuni ergastolani,tutti con l’accusa di associazione camorristica. L’Opera teatrale, con la collaborazione dell’Associazione P.E.R.SUD, ha denunciato il percorso malavitoso  e come hanno dichiarato dal palco i detenuti:” Ha l’intento di inviare un messaggio di legalità che arrivi sopratutto ai più giovani per invitarli a rapportarsi alla società in cui vivono con un senso civico ed il valore della legalità, abbandonando ogni progetto di violenza e di illegalità. Io non ci casco più è la convinzione dalla quale vogliamo ripartire.

La rappresentazione è stata promossa sia da Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà personale, che da Giulia Russo, direttrice del carcere di Secondigliano. All’incontro erano tra gli altri presenti il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, il magistrato di sorveglianza Maria Picardi,il comandante Antimo Cicala,la vice direttrice di Secondigliano Claudia Nannola, la senatrice Valeria Valente, la deputata Gilda Sportiello, il consigliere regionale Gianluca Daniele e Roberta Gaeta, assessore a Napoli per le politiche sociali.

Emozionato il Garante Samuele Ciambriello che conosce da tempo molti di questi detenuti con i quali lui e i volontari della sua associazione La Mansarda hanno iniziato un percorso di ricostruzione di sè,del proprio passato e di nuovi orizzonti per il futuro.”Il carcere per molti serve per avere più sicurezza sociale, per rieducare il detenuto, abbassare la recidiva. Io credo che iniziative del genere, questi percorsi di dissociazione, non la finzione del si si,che spesso il carcere richiede,insomma il trattamento, il riconoscere il diversamente libero,e al al di là del reato,come persona, come identità, da ascoltare e liberare,sono l’applicazione degli articoli della Costituzione sul carcere e sui diritti.

Ciambriello poi fa pubblicamente un annuncio:” Queste persone ,non pentite della legge, ma della Grazia e della Coscienza, che hanno il coraggio di rialzarsi,ammettere errori,mi hanno invitato, stimolato, a rendere noto i loro nomi e cognomi. Eccone alcuni di quelli che  stanno facendo questo percoso e si sono oggi esibiti.BRUNO TAGLIALATELA, VINCENZO MARTINELLI, SERGIO PALUMBO, LUCA SANNINO, GAETANO MILANO, MARCO HUDELKA, BARTOLOMEO FESTA, GIOVANNI GALLO, NICOLA LOFFREDO, LUIGI DE CRISTOFARO,COSIMO COMMISSO, ERMINIO CRISCI E SALVATORE CALABRIA.

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