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I presidi chiedono la Dad per 14 giorni: “Situazione ingestibile”

Un gruppo di dirigenti scolastici ha lanciato un appello al presidente del Consiglio, Mario Draghi e al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi per chiedere un posticipo di due settimane del rientro in classe. Una misura precauzionale in considerazione dell’alto numero dei contagi.

Una presa di posizione forte dei dirigenti scolastici nei confronti del vertice di viale Trastevere, vista la situazione ingestibile” per l’aumento dei contagi tra i giovani per la variante omicron e l’escalation di assenze” tra il personale della scuola.

Anche l’UCIIM (Unione cattolica insegnanti, dirigenti, educatori e formatori) chiede l’adozione della didattica a distanza per due settimane alla luce della situazione epidemiologica in atto.

UCIIM, si legge in una nota, si appella al senso di responsabilità dei decisori politici e alla capacità di analisi dei fatti. I docenti e i dirigenti scolastici chiedono l’attivazione della Dad per due settimane al fine di consentire il ripristino delle condizioni essenziali per garantire agli studenti il diritto allo studio in presenza.

Inoltre, nella giornata di ieri anche il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, lancia una proposta per il riavvio delle scuole in sicurezza. “Servirebbero 2-3 settimane di Dad per mettersi in pari con le vaccinazioni, la garanzia delle mascherine Ffp2 a tutti e fino al primo febbraio una massiccia campagna di testing per verificare se il sistema riesce a praticare i tamponi”.

La risposta del ministro Bianchi

Al TG1 il ministro dell’Istruzione spiega che l’obiettivo delle misure adottate “è tornare nelle aule in presenza e sicurezza“. Quanto alle regole diverse a seconda delle fasce d’età e tra studenti vaccinati e non il ministro ha chiarito che si spiegano con il “diverso grado di protezione”.

Il ministro Bianchi aggiunge:
Per i piccolissimi, da 0-6, sappiamo che non c’è vaccino quindi è necessario proteggerli al massimo. I bambini tra 5 e 11 anni hanno raggiunto l’11% di tasso di vaccinazione. I ragazzi più grandi invece sono molto più avanti, quasi l’84% ha ricevuto la prima dose e il 75% ha già ricevuto la seconda. Abbiamo ritenuto per i bimbi tra i 5-11 anni nel caso di un secondo contagio in una classe di far scattare immediatamente la didattica a distanza. Diversa è la situazione dei ragazzi più grandi dove bisogna solo completare l’opera di vaccinazione”.

La risposta del sottosegretario Costa

“La scuola riprenderà in presenza come previsto con le nuove regole che garantiranno maggiore sicurezza. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, rispondendo ai presidi. “Il governo ha preso una decisione chiara: riprenderemo con le nuove regole, che garantiranno maggiore sicurezza”, ha poi aggiunto.

In un’intervista a Il Corriere della Sera, Costa ha precisato come “l’obiettivo del governo sia sempre stato, fin da subito, quello di garantire la scuola in presenza. E a quello continuiamo ad attenerci”.

A rischiare di finire più facilmente in Dad sono i bambini di asili e primarie. Questo perché “la campagna vaccinale per la fascia 12-19 anni è già iniziata da tempo. Oltre il 70% è vaccinato”, spiega Costa. E dunque, “con coerenza possiamo applicare regole diverse”.

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