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I PROMOTORI DEL NO DIVISI SUL FUTURO

“Renzi si dimetta e andiamo a elezioni”. Sono queste le prime parole del leader della lega Matteo Salvini all’indomani del risultato referendario e aggiunge: “Sfidiamo la scaramanzia, ma d’altronde questa campagna elettorale ci impone di osare. Ora bisogna andare subito al voto”. Sullo stesso tenore le dichiarazione di Beppe Grillo, leader incontrastato del M5S: “La propaganda di regime e tutte le sue menzogne sono i primi sconfitti di questo referendum. I tempi sono cambiati. La sovranità appartiene al popolo, da oggi si inizia ad applicare veramente la nostra Costituzione. Come prima forza politica del Paese siamo disponibili a fare tutti i passi necessari per arrivare alle elezioni politiche.” Non è della stessa opinione Massimo D’Alema, ex segretario del Partito Democratico che si è sempre schierato a favore del no: “Io credo che ci sia una maggioranza in parlamento che non intende favorire uno scioglimento irresponsabile del parlamento. E’ chiaro che qui ci vuole un’assunzione di responsabilità e io spero che questa maggioranza sia la più larga possibile”. E anche  Roberto Speranza, leader della minoranza Pd, schierato per il no è dell’ avviso che bisogna prima completare le riforme: “in direzione discuteremo innanzitutto di come il partito che ha la maggioranza in Parlamento si farà carico di completare la legge di bilancio e definire una nuova legge elettorale. Respinta la riforma, anche l’Italicum decade”

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