ultimissime

Il nuovo decreto legge Covid 7 aprile: arrivano le riaperture dopo il lockdown di Pasqua?

Il nuovo decreto legge Covid che il governo Draghi sta preparando e che conterrà le regole dal 7 aprile potrebbe cominciare a dare qualche segnale sulle riaperture, a partire dalle scuole. L’incontro del presidente del Consiglio Mario Draghi con gli esponenti del Comitato Tecnico Scientifico e il ministro della Salute Roberto Speranza di ieri è servito a porre le basi delle nuove norme. E a fornire qualche speranza su un ritorno alla normalità in caso di abbassamento della curva epidemiologica.

Il nuovo decreto legge Covid dal 7 aprile: arrivano le riaperture dopo il lockdown di Pasqua?

Saranno i dati della prossima settimana a orientare il governo Draghi verso una decisione definitiva. Il nuovo decreto legge potrebbe anche semplicemente prorogare quello attualmente in vigore e contenere solo alcune norme che uniformano le procedure nelle regioni italiane riguardo il piano di vaccinazione, ma l’ipotesi appare improbabile anche se l’impianto generale non sarà stravolto. L’agenzia di stampa Ansa scrive che l’intenzione sarebbe quella di avviare quel percorso di graduale apertura indicato oggi dal ministro dell’Economia Daniele Franco. Nessuna indicazione ancora sulle misure, ma tutti gli occhi sono puntati sulla scuola: il pressing è fortissimo per un ritorno in classe di tutti gli studenti fino alla prima media, anche in zona rossa. Ma nel governo già si avverte anche la pressione di chi guarda alle nuove misure restrittive adottate da Angela Merkel e ipotizza che la linea del rigore debba indirizzare le scelte del governo anche per il mese di aprile.

La settimana prossima si terrà una cabina di regia con le forze di maggioranza per stringere, decidere il da farsi, visto che il premier vuole che gli italiani non vengano colti impreparati, che dunque vadano avvisati per tempo debito. Oggi intanto il presidente del Consiglio ha visto a Palazzo Chigi i vertici del Cts -Silvio Brusaferro e Franco Locatelli – e  Speranza: sul tavolo anche il capitolo, sentitissimo, della scuola. Un incontro preliminare, con un occhio attento ai contagi e alla curva epidemiologica, con il bollettino che oggi ha segnato 551 morti e un tasso di positività del 5,9%. Nulla è ancora deciso. Ma tra le ipotesi che circolano con insistenza c’è quella di una mini-proroga delle misure attualmente in vigore, allargando le maglie della stretta al capitolo scuola, ovvero consentendo il ritorno sui banchi in zona rossa almeno ai più piccoli – scuola dell’infanzia e primaria – superando il giro di vite deciso dal governo Draghi con il Dpcm dello scorso due marzo, indigesto a molte famiglie.

Ma è ancora prematuro parlarne, benché ci sia un fronte ampio, in maggioranza, che chiede a gran voce di riaprire i cancelli, con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che intanto assicura che il governo ce la sta mettendo tutta: “lavoriamo giorno e notte per poter riaprire”, ha detto incontrando Comuni e Province. Ed è proprio sulla scuola che si preannuncia un nuovo fronte caldo nel governo, con gli ‘aperturisti’ che guardano alla Francia – in lockdown ma con le scuole aperte-  e i ‘rigoristi’ che tirano in ballo la Germania, che alla crescita dei contagi e dei morti ha sacrificato anche le aule scolastiche. Il monitoraggio dei numeri e della situazione sarà serratissimo, spiegano fonti di governo, e guiderà le scelte che Draghi e i ministri saranno chiamati ad assumere nei prossimi giorni. Ma la voglia di riaprire c’è e non coinvolge solo le scuole. Oggi il ministro dell’Economia Daniele Franco si è detto fiducioso su un miglioramento della situazione sanitaria nel Paese dopo Pasqua. Per questo l’idea di una mini-proroga, di una settimana-10 giorni, potrebbe essere la strada da battere, “di certo sicura e anche un po’ meno dolorosa”, spiega una fonte di governo all’Adnkronos.

Decreto legge 7 aprile: la “liberazione” dopo Pasqua?

“Pensiamo che dopo la Pasqua la situazione migliorerà gradualmente – l’auspicio del titolare di via XX Settembre – e poi ci muoveremo con gradualità verso una situazione più normale a maggio e giugno: questo grazie alla disponibilità dei vaccini e all’aiuto che arriva dalla stagione più calda”. A indicare la rotta delle prossime decisione da assumere saranno i dati: “Bisogna attendere che le misure in atto facciano sentire i loro effetti e cristallizzarli, magari spostando più avanti il loro termine”, chiarisce una fonte di governo, confermando l’idea della mini-proroga, che raccoglierebbe diversi proseliti nel governo.

E, parallelamente, accelerare il più possibile la campagna vaccinale, con il commissario Francesco Figliuolo pronto a entrare in azione per superare le difficoltà sul territorio, con una mano tesa alle Regioni che chiederanno supporto per accelerare. E il nuovo vaccino, per giunta monodose, in arrivo: quello di J&J, atteso ad aprile, che potrebbe essere destinato inizialmente agli over 80 e ai più fragili, tallone d’Achille della campagna vaccinale. Decisivo sarà anche il Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi (domani Draghi riferirà nelle Aule parlamentari), con la strategia che i leader decideranno di assumere e mettere in campo con il Regno Unito e con big pharma, visti i malumori crescenti sulla Commissione Ue per la lentezza delle consegne.

La Stampa scrive oggi che dopo Pasqua in ogni caso l’Italia non tornerà gialla: uno scenario possibile è quello dell’approvazione di un decreto fotocopia che permetta di far cambiare il colore prevalente della cartina d’Italia da rosso ad arancione, escludendo ancora per un paio di settimane la possibilità di tornare al giallo. Questo significherebbe ristoranti chiusi, stop agli spostamenti tra le regioni, coprifuoco a livello nazionale a partire dalle 22. Ma Draghi vorrebbe riaprire in ogni caso le scuole primarie, almeno fino alla prima media. Il ministro della Sanità Roberto Speranza continua a mostrarsi preoccupato, il premier su questo è disposto a prendersi qualche rischio, forte del fatto che la vaccinazione fra gli insegnanti prosegue spedita.

Ma il Cts chiede una stretta fino al 15 aprile

Il Comitato Tecnico Scientifico chiede invece una stretta fino al 15 aprile. Il Messaggero scrive oggi che a Palazzo Chigi si pensa al dopo Pasqua e alla scrittura di un nuovo decreto il cui contenuto sarà oggetto di un prossimo incontro tra i capidelegazione dei partiti di maggioranza. Nella riunione della cabina di regia, che si riunirà nei prossimi giorni, si valuterà anche la possibilità – caldeggiata dal Cts – di prolungare sino al 15 aprile le restrizioni in vigore a seguito della modifica delle zone a colori.

Le regole post-lockdown di Pasqua quindi manterranno il sistema a colori per le regioni in base alle fasce di rischio coronavirus . È ferma convinzione del ministro Speranza, oltre che del premier Draghi e degli esperti del Cts, che l’istituzione delle zone rosse, arancioni, gialle e bianche in base ai dati regionali sul contagio costituisca un buon sistema per arginare il virus a livello locale. Dovrebbe essere reintrodotto il sistema a 4 fasce, compresa quella gialla eliminata nell’ultimo decreto firmato da Mario Draghi. Nel nuovo decreto sarà con tutta probabilità confermato anche il coprifuoco alle 22, in attesa di abbassare la soglia oraria più in là, a primavera inoltrata.

Today.it

Potrebbe piacerti...