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IL PENTAGONO SVILUPPA LA “DOTTRINA DI TRUMP” SUL NUCLEARE, PREVEDENDO UN’ESPANSIONE DELL’ARSENALE

Il Pentagono diffonde la ‘dottrina Trump’ sul nucleare che, prevedendo un’espansione dell’arsenale, mette definitivamente fine all’era Obama con l’impegno dell’ex presidente a contenere il potenziale Usa e il ruolo stesso delle armi nucleari nella politica di Difesa americana.

Il presidente Donald Trump sottolinea come il documento (Nuclear Posture Review), “affonda le sue radici in una valutazione realistica nell’ambito della sicurezza globale, nella necessita’ di avere un deterrente verso l’uso delle armi piu’ distruttive del mondo e dell’impegno da parte del nostro paese alla non proliferazione nucleare”.Mentre  il segretario alla Difesa James Mattis a sintetizzare bene lo spirito e gli obiettivi dei cambiamenti apportati: rispondono alla necessita’ di “guardare in faccia la realta’ e guardare il mondo per come e’, e non per come vorremmo che fosse”.

Il presidente Trump del resto ha promesso di  rimettere mano all’arsenale nucleare, ammodernarlo e rafforzarlo,  pur augurandosi che  “quel momento non e’ ancora arrivato”, ha scandito anche nei giorni scorsi durante il suo discorso sullo stato dell’Unione. Il piano prevede quindi la realizzazione di due nuovi ordigni, testate a basso potenziale per mezzi aerei: devastanti ma non catastrofici come le superbombe, e per questo meno efficaci come deterrente.

L’approccio che e’ stato delineato trae significato da realta’ e scenari mutati rispetto a quando il Pentagono aveva aggiornato l’ultima volta le sue linee guida, a partire dalla Russia che e’ riemersa come possibile antagonista sul nucleare. E guardando alla Cina che nel suo arsenale nucleare ha deciso di investire.

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