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Il populismo e le sue maschere   Dal populismo digitale del Movimento 5 Stelle al populismo scientifico delle campagne No-Vax: al Suor Orsola tre giornate di conferenze e dibattiti per la “Settimana della Sociologia”.

Dal populismo digitale del Movimento 5 Stelle al populismo scientifico delle campagne No-Vax. Sono dedicate a “Il populismo e le sue maschere” le tre giornate (18-20 Ottobre) di conferenze, dibattiti e presentazioni di libri ideate e organizzate dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli nell’ambito della “Settimana della sociologia”, l’appuntamento annuale promosso dalla Conferenza nazionale dei direttori delle strutture didattiche di area sociologica, assieme alle Associazioni scientifiche dei sociologi (AIS e SiSEC).

Che cos’è oggi il populismo? Quali ne sono le cause e le conseguenze sulla vita quotidiana? In quali fenomeni si manifesta e dietro quali maschere, invece, si nasconde? Che cosa ha a che fare il populismo con lo stato di salute della democrazia oggi? Saranno questi gli interrogativi a cui proveranno a rispondere le tre giornate di riflessione promosse dall’Università Suor Orsola Benincasa che raduneranno a Napoli alcuni dei più importanti sociologi italiani provenienti dalle Università di tutto il Paese: dall’Università di Torino all’Università di Catania, dall’Università di Firenze all’Università del Salento, dall’Università degli Studi del Piemonte Orientale all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale.

Il programma delle tre giornate: da mercoledì 18 a venerdì 20 Ottobre

Si parte oggi alle 10 nella Sala Villani del Suor Orsola con il convegno dedicato a “La critica della ragion populista” coordinato dal Rettore del Suor Orsola Lucio d’Alessandro, vice presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane. Ai problemi sociali e alle loro connessioni con i populismi della politica è dedicata la sessione pomeridiana di domani che sarà ospitata a partire dalle ore 17 dall’ex Asilo Filangieri e sarà coordinata da Antonello Petrillo, direttore di URiT, l’Unità di Ricerca sulle topografie sociali dell’Università Suor Orsola Benincasa. Spunto di partenza della discussione sarà la presentazione de “Le metamorfosi del paesaggio sociale. Tra territorializzazione, prestazioni e prossimità”, l’ultimo numero monografico di “Cartografie sociali. Rivista di sociologia e scienze umane” diretta da Lucio d’Alessandro e Antonello Petrillo.

Giovedì alle 10.30 nella sede centrale del Suor Orsola (aula D), nell’ambito delle attività didattiche del corso di laurea in scienze della comunicazione, il dibattito dedicato al “Populismo digitale”. A partire dai volumi di Paolo Ceri e Francesca Veltri “Il movimento nella rete. Storia e struttura del Movimento 5 Stelle” (Rosenberg & Sellier, 2017) e di Rinaldo Mattera “Grillodrome. Dall’Italia videocratica all’impero del clic” (Mimesis, 2017), la riflessione sarà incentrata su crisi della rappresentanza, fine dei partiti tradizionali e demagogia elettronica.

Venerdì alle 17 nella Sala Villani del Suor Orsola l’appuntamento conclusivo su “Il populismo scientifico. No-vax: Tra discorsi e strategie di salute pubblica” con l’intervento, tra gli altri, di Alfredo Guarino, responsabile dell’Area funzionale Malattie infettive pediatriche della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. “Informazione e controinformazione scientifica: con la salute non si scherza” sarà il tema della sua relazione.

“Il populismo oggi è un fenomeno cruciale per capire come si stia trasformando la nostra società e il nostro senso dell’essere in comune – spiega Davide Borrelli, docente di Sociologia dei processi culturali all’Università Suor Orsola Benincasa e coordinatore dell’iniziativa – e la sociologia ha molti strumenti per aiutarci ad andare oltre le manifestazioni più eclatanti del fenomeno del populismo e del carico di inquietudini e di indignazione di cui è espressione. Non ci si può, infatti, limitare a condannarlo come un fenomeno involutivo e deteriore, occorre mettere in campo una “scienza” di quella indignazione nella consapevolezza che il populismo obbliga a pensare allo stato di salute della nostra democrazia per realizzarla meglio”.

Mercoledì 18 Ottobre alle 20.30 all’ex Asilo Filangieri in anteprima nazionale lo spettacolo teatrale “La semimbecille e altre storie”

Accanto alle conferenze e ai dibattiti universitari le tre giornate della settimana della sociologia promosse dall’Università Suor Orsola Benincasa prevedono anche un importante avvenimento teatrale. Domani sera alle 20.30 all’ex Asilo Filangieri l’anteprima nazionale dello spettacolo di Giulia Bocciero “La semimbecille e altre storie” tratto dall’omonimo libro della ricercatrice URiT Stefania Ferraro che raccoglie “Biografie di follie e miseria: per una topografia dell’inadeguato” (Meltemi Editore).

La Settimana della Sociologia

È un’iniziativa proposta e organizzata dalla Conferenza nazionale dei direttori e dei responsabili delle strutture didattiche di area sociologica, assieme alle Associazioni scientifiche dei sociologi (AIS e SiSEC). Due gli obiettivi dell’edizione di quest’anno. Il primo è quello di evidenziare la capacità della sociologia di leggere i mutamenti sociali in atto, sia come tendenze macro a livello complessivo, che collocandoli nei concreti contesti sociali e territoriali. Una disciplina dunque in grado di intrecciare la riflessione teorica e il confronto internazionale con le analisi di realtà specifiche in grado di dare concretezza e di supportare le stesse riflessioni teoriche. Con l’intento di evidenziare che i saperi della sociologia sono fondamentali in un momento storico in cui il ‘discorso’ pubblico fondato sulla conoscenza dei dati sembra lasciare spazio a dimensioni più emotive che razionali. Il secondo obiettivo è quello di rimarcare il ruolo ‘pubblico’ dell’Università come istituzione fondamentale non solo nella formazione di competenze in grado di intervenire positivamente sulla realtà, ma anche come sede privilegiata di sviluppo scientifico e culturale, in grado di rapportarsi con le istituzioni e gli attori sociali. Le iniziative si pongono quindi all’interno di quella terza missione che, pur essendo stata formalmente associata alle due funzioni ‘storiche’ dell’Università, Formazione e Ricerca, non sembra essere ancora entrata tra gli obiettivi perseguiti in modo condiviso.

 

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