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Il presidente del Consiglio regionale della Campania Oliviero annuncia: “Una nuova legge per il Garante delle persone private della libertà personale”

In data 9 dicembre si è tenuta, presso il Consiglio regionale della Campania, la presentazione di “Quaderni di ricerca”, un rapporto sulla situazione carceraria della regione Campania, curato dall’ufficio del Garante delle persone private della libertà personale presieduto da Samuele Ciambriello. È intervenuto il presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero, che ha manifestato la sua volontà di presentare un disegno di legge che modifichi, ampliandole, le funzioni del Garante regionale, il quale “può e deve occuparsi ad esempio anche di coloro che siano sottoposti a un Tso o siano accolti in una Rems, in modo che tutti coloro che siano privati in qualsiasi modo della libertà, possano vivere la propria condizione di restrizione con dignità”.

“Si tratta di sviluppare un’iniziativa legislativa di modifica della legge regionale n° 18 del 2006, istitutiva della figura del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania”, ha proseguito Oliviero, sottolineando il ruolo fondamentale di questa figura, capace di conoscere approfonditamente le problematiche relative alle carceri della regione di sua competenza, e di promuovere iniziative per la loro risoluzione.

Tra i temi centrali della nuova proposta di legge ci saranno la formazione e l’istruzione, necessarie per l’intero percorso di rieducazione e risocializzazione del condannato, e la sanità, la cui gestione è regionale da circa 11 anni e le cui criticità sono stati amplificate dall’emergenza pandemica in corso.

Rispetto a quest’ultima, il garante Ciambriello, ha fatto il punto sui detenuti attualmente positivi al Covid, 49 in totale di cui due ricoverati presso l’ospedale di Salerno e il Cotugno di Napoli. L’istituto maggiormente colpito è il carcere di Secondigliano, seguito poi dalla casa circondariale di Poggioreale.

 

Il presidente Oliviero ha poi auspicato che i detenuti siano tra i primi ad essere vaccinati: data la condizione di promiscuità e sovraffollamento in cui essi vivono possono infatti essere considerati soggetti a rischio.

 

A cura di Giusy Santella

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