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IL PRESIDENTE MATTARELLA IMPAZIENTE:AL SENATO E IN PARLAMENTO C’E’ BONACCIA SULLA LEGGE ELETTORALE!

Il Parlamento “provveda sollecitamente al compimento di due importanti adempimenti istituzionali: la nuova normativa elettorale per il Senato e per la Camera e l’elezione di un giudice della Corte costituzionale”. Il monito è stato lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un incontro avuto oggi al Quirinale con il presidente del Senato, Pietro Grasso, e la presidente della Camera, Laura Boldrini. E la conferenza dei capigruppo di Montecitorio decide che la Legge elettorale approderà in Aula alla Camera l’ultima settimana di maggio, presumibilmente a partire dal 29 su richiesta di Pd e M5S.

Il senso della sua iniziativa non è equivocabile. Anzi, c’è addirittura un preciso mandato politico ai presidenti dei due rami del Parlamento: verificate se i gruppi intendono muoversi costruttivamente.

Si può cogliere in questa sortita – anche per il tono fermo della nota quirinalizia – un tratto di impazienza in un antico protagonista della vita parlamentare che come pochi altri ha la sensibilità per capire che a Montecitorio e palazzo Madama c’è bonaccia da mesi, su questo tema.

Ed è poi probabile che il capo dello Stato abbia voluto rappresentare questa “impazienza” prima delle primarie del Pd, che fra quattro giorni vedranno un altro “impaziente” come Renzi ritornare alla guida del partito.

E tuttavia sarebbe un errore pensare che il Presidente voglia assecondare i desiderata di questo o quel leader politico. Anzi, nella sortita di oggi va letta piuttosto una condizione fondamentale: chiunque voglia elezioni anticipate deve prima impegnarsi a varare una nuova legge elettorale.

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