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Il vergognoso titolo di Libero contro i napoletani .Che pena!

Libero vuol far parlare di se. Magari vuole seguire il famoso detto di Oscar Wilde “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”. Non ci sarebbe altra spiegazioni altrimenti per l’apertura di oggi. L’ennesimo titolo vergognoso per un articolo a dir poco surreale, a tratti disumano. Del resto anche in passato il quotidiano di Vittorio Feltri ha dimostrato di saper condensare il peggior e becero razzismo. O sessismo. O populismo. Oggi le vittime sono i napoletani e il Vesuvio che brucia.
“A Napoli si bruciano da soli”. Si legge in prima pagina: Nel catenaccio del pezzo: “Piromani inceneriscono 100 ettari di bosco per boicottare il nuovo Parco Nazionale del Vesuvio e salvare migliaia di case abusive da abbattere. Il sindaco si straccia le vesti ma non fa nulla per i criminali. Intanto i turisti fuggono”. E infine l’occhiello: “Altro che incolpare lo Stato assente”.
Non c’entra l’antropologia, bensì la sociologia. La gente del Mezzogiorno è più portata a collaborare con i delinquenti, temuti e venerati, che non con le Forze dell’ordine, poco rispettate. Infatti i meridionali che vivono a Milano sono diventati più milanesi dei milanesi, si sono perfetta- mente inseriti e sono i primi a comportarsi osservando le regole. Parecchi di quelli rimasti in Terronia, invece, influenzati dalla comunità storta in cui campano, ne adottano le cattive abitudini e sono guai. I peggiori di essi sono addirittura piromani e danneggiano i compaesani. Avranno la loro bella convenienza. E allora è inutile e ridicolo che il sindaco di Napoli quereli Libero perché analizza i costumi partenopei senza ipocrisia, focalizzandone i difetti maggiori. Qui non c’entra il razzismo e altre simili stupidaggini. Si tratta soltanto di prendere atto di ciò che è sotto gli occhi di chiunque ne abbia due aperti. Il disastro del Vesuvio, dove non è sorto un edificio che non sia abusivo (complimenti alle amministrazioni cieche), non è stato provocato da calamità naturali: i napoletani – non tutti per carità – si sono bruciati da sé. Si guardi- no allo specchio e sputino. Non sbagliano bersaglio.
Non si può accettare una speculazione del genere. E non basta il piccolo inciso “non tutti per carità” per lavarsi le mani dalle proprie responsabilità. Siamo di fronte ad un disastro ambientale Seppure è evidente che la vicenda coinvolge anche la criminalità organizzata. Ma i cittadini onesti che c’entrano? Sono loro le vittime. E vengono additati come carnefici.
Verrebbe da dire che pena per Napoli e per i napoletani. Ma forse è più esatto dire che pena Libero.

Maddalena Carlino da L’Unità

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