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Invaso dai debiti si suicida nel suo negozio: dolore e commozione a Napoli

 

 

Profonda commozione a Napoli per la morte di Umberto Sbrescia che si è suicidato nel suo negozio di fotografia alle spalle di piazza Garibaldi. In un biglietto ai familiari – vicenda riferita da Corriere della Sera e Repubblica Napoli – chiede loro di lasciare la città e implora lo Stato a non rivalersi sui suoi congiunti per i debiti maturati (forse temendo cartelle esattoriali per imposte).

E’ andato di mattina nel suo negozio, poi non si è ritirato a casa per pranzo. La famiglia ha chiesto l’intervento della Polizia. Quando è stata aperta la porta del locale la scoperta del corpo senza vita di Sbrescia che si era impiccato. Poi il ritrovamento del biglietto.
Il negoziante, 66 anni, era uno dei tanti operatori del settore pesantemente penalizzati dalla pandemia che in questi mesi ha di fatto azzerato gli incassi legati all’indotto delle cerimonie e dell’allestimento di set facendo crescere, per diversi operatori, anche le pendenze economiche nei confronti dei fornitori. Sbrescia aveva ereditato l’attività dal padre nel 1958 e l’aveva portata avanti con particolare attenzione alla cura del cliente con il quale si instaurava spesso un rapporto amichevole, come riferiscono i tanti che lo hanno conosciuto.

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