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LA CAMPANIA BRUCIA ANCORA: A PAESTUM-CAPACCIO E AGROPOLI, LA COLLINA DI POSILLIPO E LA VALLE CAUDINA VASTI INCENDI. A GIUGLIANO MUORE IMPRENDITORE PER SFUGGIRE AD INCENDIO

La Campania brucia ancora e il governatore della Campania De Luca chiede “lo stato di emergenza, perché siamo allo stremo”. Ieri in ordine sequenziale bruciava la collina di Posillipo con un edificio totalmente distrutto dalle fiamme; nel vesuviano la situazione e’ ancora molto critica e le parti maggiormente interessate dai roghi sono Ercolano e Torre del greco con chiara matrice criminale con ordigni ad innesco trovati nelle vicinanze e grande paura anche lì per le abitazioni con gli abitanti che hanno dovuto repentinamente evacuare la zona a rischio. Anche nel Salernitano una giornata altamente drammatica: le zone di Paestum- Capaccio ed Agropoli prese d’assalto da incendi nel pomeriggio di ieri a catena principalmente sulle colline, con relativo disastro ambientale e annessa distruzione della parte vegetativa della zona; anche qui grande paura tra gli abitanti della zona prontamente evacuati dalla protezione civile e vigili del fuoco arrivati fortunatamente in tempo per evitare ulteriori propagazioni di incendi. Nel  pomeriggio, gli incendi hanno interessato anche la Valle Caudina particolarmente nelle zone di Montesarchio e Moiano dove il vento ha reso particolarmente probante l’intervento dei vigili del fuoco a spegnere incendi probabilmente dolosi ad opera di piromani senza scrupoli. Si spera che nei prossimi giorni si rassereni la situazione e si cerchi attraverso delle indagini capillari, i responsabili di simili azioni che nulla hanno a che vedere con un paese civilizzato. Per concludere la giornata, la notizia più triste, cioè la morte di un imprenditore di Giugliano in provincia di Napoli  che salito sul suo capannone per sfuggire alle fiamme e’ caduto rovinosamente morendo sul colpo. Tutto ciò dovrebbe far riflettere su ciò che si sarebbe potuto fare da parte degli organi preposti , ma anche su ciò che si dovrà attuare in tempi brevissimi con le istituzioni che dovranno per forza di cose ascoltare i sindaci( hanno chiesto più volte l’esercito) delle zone interessate ormai in disarmo , con azioni forti e concrete.

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