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LA DENUNCIA DEL GARANTE CIAMBRIELLO: “IL VOLTO NON UMANO DELLA GIUSTIZIA E DELLA BUROCRAZIA!AL CARCERE DI SECONDIGLIANO UN DETENUTO DICHIARATO INCOMPATIBILE CON IL CARCERE È ANCORA LÌ.

“In mattinata ho fatto visita ad un detenuto ristretto nel carcere di Secondigliano reparto SAI. Massimo ha 43 anni e ha diversi tumori. Il 12 ottobre di quest’anno la Corte di Assise di Catania, dopo aver inviato dei medici di parte, gli concede gli arresti domiciliari nel suo comune in provincia di Catania, autorizzandolo a lasciare la propria abitazione per recarsi ad effettuare le necessarie cure mediche, cure e terapie, e lo autorizza a lasciare il carcere senza l’ausilio della scorta. Anche la direzione sanitaria del carcere ha dichiarato la sua incompatibilità con la detenzione”, questo quanto dichiarato dal Garante Ciambriello in seguito alla sua lunga visita al carcere di Secondigliano, avvenuta questa mattina.
Così continua: ” Stando in carcere per un altro reato, definitivo, Massimo attende da giorni la decisione della Magistratura di Sorveglianza di Napoli . Quindi nonostante le sue condizioni di salute siano particolarmente gravi e incompatibili con lo stato di detenzione resta ancora in carcere, aspettando carte, e cartuscelle, direbbe Pino Daniele. I ritardi non possono giustificare, in questi casi, sia la fisiologica solitudine del momento decisionale che i tempi lunghi per la parte conoscitiva ed organizzativa per le decisioni del magistrato. La tutela della salute e della vita dovrebbero avere una corsia preliminare.”

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