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La legge Severino  lascia con il fiato sospeso la Campania

La decisione definitiva della Cassazione, in merito alla competenza sulla legge Severino, tarderà ad arrivare, bisogna aspettare ancora due, tre giorni. Potrebbe uscire tra venerdì e sabato, giorno questo del silenzio elettorale, diventa così un pre-comizio prima delle elezioni.

Nella giornata di martedì il sostituto procuratore generale della Cassazione, Umberto Apice, si è espresso sul ricorso presentato dal Movimento difesa del cittadino di Napoli, dopo la sospensiva da parte del Tar della sospensione del sindaco Luigi De Magistris. Quel che sembra un divertente gioco di parole, in realtà, è una vicenda molto seria, che deciderà le sorti non solo del primo cittadino napoletano, ma anche di Vincenzo De Luca, candidato PD per la Regione Campania. Sia De Magistris che De Luca, infatti, sono condannati per abuso d’ufficio, reato che, stando a quanto detta la Legge Severino, dovrebbe comportare la sospensione da qualsiasi carica amministrativa.

Il sindaco partenopeo e l’allora sindaco di Salerno, dopo essere stati sospesi, presentarono d’immediato il ricorso al Tar, che decise di “sospendere la sospensiva”. A seguito di questa decisione, il movimento cittadino napoletano “Movimento difesa del cittadino”, impugnò la decisione del Tar, rispetto al sindaco De Magistris. Martedì 26 maggio il sostituto procuratore della Cassazione Umberto Apice, nel corso dell’udienza, ha decretato che il ricorso presentato dall’avvocato Pellegrino è ammissibile, ma che la decisione sulla sospensiva da parte del Tar degli amministratori locali, spetterà al giudice ordinario. Il verdetto delle Sezioni Unite, sezione più autorevole della Cassazione, si conoscerà nei prossimi giorni, soltanto dopo che saranno depositate le motivazioni. Una scadenza importante, se si pensa che le sorti che toccheranno a De Magistris, qualora si decida per la competenza del giudice ordinario, da cui seguirebbe l’annullamento della decisione del Tar, potrebbero essere le stesse per De Luca, se fosse eletto dopo il 31 maggio. Quindi, entrambi, sarebbero sospesi, per lo meno fino alla nuova sentenza del giudice ordinario, che potrebbe arrivare dopo mesi. De Luca su quest’ipotesi si era espresso a marzo citando la decisione della Corte d’Appello di Bari, che aveva reintegrato un consigliere regionale sospeso, sostenendo che in quell’occasione, la decisione del Tribunale Ordinario coincideva con quella del Tar. Ma se dovesse essere così anche in questo caso, comunque la decisione sarebbe preceduta da un’immediata sospensione.

Intanto l’avvocato Pellegrino, esprimendosi sul caso che a lui riguarda, quello di De Magistris, ha spiegato che: «Se le sezioni unite della Cassazione dovessero accogliere la tesi della competenza della magistratura ordinaria, verrebbe meno il ricorso che il Tar ha proposto davanti alla Corte costituzionale».

In merito alla vicenda del candidato PD per la Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha parlato Domenico De Siano, Coordinatore regionale campano di Forza Italia: «Con la competenza sui ricorsi contro gli effetti della legge Severino che ora passa al giudice ordinario si sgonfia clamorosamente la balla di De Luca sul reintegro in cinque minuti. Adesso c’è invece un problema serio per la Campania, per i cittadini e per la democrazia nella nostra regione. Chi lo sottovaluta è uno sciagurato».

Una situazione, quindi, quella campana, che almeno per i prossimi giorni resterà irrisolta. È lecito affermare che da questo verdetto dipendano le sorti dell’intera Regione, in quanto coinvolgerà non solo il sindaco del capoluogo campano, ma anche il probabile governatore, qualora sia eletto dopo il 31 maggio.

De Luca va avanti sereno con il suo tour e continua a ripetere: “Chi vince governa, l’ha detto anche il Premier”.

 

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