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LA RINASCITA DELLA CAI ! LAURA LAERA , ELETTA NUOVO VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ADOZIONI INTERNAZIONALI

Dopo circa tre anni di  polemiche , ieri sera ,finalmente è arrivata la risposta riguardante le adozioni internazionali . La Cai ( commissione adozioni internazionali), è stata una vicenda complessa e drammatica  ma che adesso ha trovato uno spiraglio.

La svolta si è avuta con il cambio di  vice-presidenza della Cai , che è stata affidata a Laura Laera,  presidente del Tribunale dei minorenni di Firenze, ora responsabile della vice-presidenza della  commissione per le adozioni internazionali, su nomina della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il governo è molto fiducioso nei confronti di Laura Laera , infatti si prevede un percorso tutto in discesa che potrebbe rivelare  degli ottimi risultati .  Al contrario,  ha molta fretta nel lasciarsi alle spalle  la vicepresidenza del Magistrato Silvia Della Monica,  che negli ultimi tre anni ha avuto dei risultati pessimi , portando ad azzerare l’attività della Cai.

I riflettori sono tutti puntati sulla Laera ,  che dal 2012 è presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze, dopo oltre 25 anni trascorsi al Tribunale per i minorenni di Milano.  Vanta di una vastissima esperienza specifica sulla giustizia minorile quindi ha potuto ottenere piena approvazione da parte del Governo.

Durante varie interviste il Magistrato ha affermato le sue posizioni e il suo punto di vista :“Si deve puntare a una collaborazione tra tutte le istituzioni che lavorano nel settore, che ciascuno faccia bene la sua parte e ci sia uno scambio di formazione-informazione ,Capisco le posizioni di alcuni, che sono sulla difensiva rispetto alla famiglia legittima. È del tutto comprensibile, perché è un modello che abbiamo introiettato. I modelli culturali richiedono diversi anni per evolversi e modificarsi. Anche noi giudici, che lavoriamo su questi temi da tanti anni, abbiamo le nostre difficoltà. Quello che si cerca di fare, o almeno che io cerco di fare, è di non avere un approccio ideologico. Il giudice deve lasciare da parte qualunque approccio ideologico sulla materia famiglia, deve affrontare la casistica che gli si presenta di volta in volta con un approccio laico, deve verificare nel caso concreto quale sia la normativa applicabile nel rispetto dell’interesse del minore. Credo che questo sia l’approccio”.

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