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“La scuola come diritto negato”, sostiene SEL

Cresce la polemica a Napoli a poche ore dal primo suono della campanella nelle scuole. Ad accendere i toni è stato prima Toni Nocchetti, presidente dell’associazione “Tutti a scuola”, associazione da sempre impegnata nella difesa dei diritti negati a studenti e famiglie napoletane.

«Le lezioni – ha detto Nocchetti – non iniziano per oltre seicento alunni disabili,  perché è sospeso il servizio di trasporto e assistenza specialistica finanziato dalla Provincia, su richiesta, nei 170istituti superiori di Napoli e dell’hinterland»

Secondo l’assessore provinciale Maurizio Moschetti, il motivo dei ritardi è attribuibile alla mancata approvazione del bilancio: «Ogni impegno di spesa in materia di assistenza e diritto allo studio è sospeso perché non è stato ancora approvato il bilancio dell’ente, i cui termini sono stati prorogati al 30 settembre. Quindi spero che da qui a venti giorni sia possibile trovare una soluzione».

La federazione di Napoli, attraverso Alessandro Fatatis, responsabile politiche sociali, e Teresa Coppola, responsabile scuola e università, esprime «solidarietà alle famiglie e agli studenti coinvolti in questa incresciosa situazione, che vede negare un diritto fondamentale quale il diritto allo studio a ragazzi/e che, a causa  di gravi problemi fisici e/o psichici, necessitano di un’assistenza specifica durante le lezioni e/o di mezzi di trasporto attrezzati per raggiungere la propria scuola. Tale diritto non può e non deve essere messo in discussione o essere limitato da mere questioni burocratiche che, come sempre, colpiscono le fasce più deboli e bisognose».

I due responsabili chiedono che «quanto prima si ponga rimedio a questo disservizio, garantendo trasporto e assistenza a chi oggi se li vede negati, e auspica che la costituzione della nuova Città Metropolitana sia strumento per garantire quello Stato sociale troppe volte negato ai/alle cittadini/e di Napoli e provincia».

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