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LE ANTICHE E SPLENDIDE VILLE DI CASTELLAMARE DI STABIA AMPLIFICANO LA GRANDE BELLEZZA DELLA CAMPANIA

Gli edifici di età romana pertinenti al sito di Stabiae ricadono nell’attuale territorio di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli e si sviluppano per più di un chilometro di lunghezza e quasi altrettanto in profondità, sulla zona di Varano fino al Ponte di San Marco. Le ville oggi visitalibi sono tre: la Villa Arianna, il c.d. Secondo Complesso e la Villa San Marco. Tuttavia, Il complesso di ville ne conta 8: Villa di Anteros, Villa del Pastore, Villa del Belvedere, Villa del Petraro, Villa del Filosofo, quella conosciuta come Secondo Complesso, Villa Arianna e Villa San Marco.

La collina su cui sono le ville, si amplifica  sull’abitato moderno della città, che sorge su un tratto di piana alluvionale formatosi gradualmente sia a seguito della colata lavica del 79 d.C. che inondò  Stabiae, che di fenomeni bradisismici che hanno provocato l’avanzamento verso il mare dell’antica linea di costa, di almeno 200 metri. Si deve con molta probabilità ipotizzare la presenza di una striscia di terra, a cui le ville si collegavano tramite le rampe a degli  scalini e tornanti che sovrastavano  lungo la scarpata e di cui ancora si conservano i resti. Del tutto magnifico è l’accesso di cui è fornita la Villa Arianna lungo la scarpata sottostante, formato  da sei livelli di terrazzamento, del tutto uniti  da una rampa a tornanti.

Le prime notizie riguardanti resti antichi sulla collina di Varano risalgono al 1599-1601; in seguito le segnalazioni si rifanno agli anni della ricerca borbonica che interessarono anche Pompei, Ercolano e Oplontis, a partire dal 1749.

Ma solo negli anni ‘50 dello scorso secolo le ville sono ritornate a risplendere di luce propria  grazie al preside di una scuola media cittadina,  che restituì al mondo circa 3000 mq di area archeologica. Inoltre, il sito di Stabia registra in media,  ogni anno, circa trentamila visitatori: per dare un nuovo impulso turistico al sito sia il comune, che diverse fondazioni, come la Restoring Ancient Stabiae (RAS), hanno proposto progetti per la realizzazione di un parco archeologico e di un museo che possa raccogliere le opere, le suppellettili e quant’altro rinvenuto dagli scavi della collina di Varano, mentre oggi i   reperti stabiani si trovano sparsi in diversi musei del mondo, anche se  la maggior parte è racchiusa preziosamente al Museo archeologico nazionale di Napoli .

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