Economia e Welfare

L’Istat: al Sud oltre 4 famiglie su 10 non hanno pc o tablet | Problema di “sovraffollamento abitativo” per molti minori

Nel Mezzogiorno la percentuale di famiglie senza computer supera il 41%, con Calabria e Sicilia in testa (rispettivamente 46% e 44,4%), mentre è di circa il 30% nelle altre aree del Paese. A rilevarlo è l’Istat, che nella ricerca “Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e ragazzi” sottolinea anche come al Sud sia più elevata anche la quota di famiglie con un numero di computer insufficiente rispetto al numero di componenti.

Nelle regioni del Nord, invece, la proporzione di famiglie con almeno un computer in casa è maggiore. In particolare a Trento, Bolzano e in Lombardia oltre il 70% delle famiglie possiede un pc, e la quota supera il 70% anche nel Lazio. Nel Nord, inoltre, la quota di famiglie in cui tutti i componenti hanno un pc sale al 26,3%.

Rispetto alla dimensione del comune, la percentuale più alta di famiglie senza computer si osserva nei comuni di piccole dimensioni (39,9% in quelli fino a 2mila abitanti), la più bassa nelle aree metropolitane (28,5%). Se si considerano le famiglie con minori, la quota di quante non hanno un computer scende al 14,3%, ma le differenze territoriali risultano ancora più accentuate con valori che vanno dall’8,1% del Nord-ovest (6% in Lombardia) al 21,4% del Sud.

Dallo stesso rapporto è emerso che nel 2018 il 27,8% delle persone vive in condizioni di sovraffollamento abitativo. Questa condizione di disagio è piu’ diffusa per i minori, il 41,9% dei quali vive in abitazioni sovraffollate. Il disagio si acuisce se, oltre ad essere sovraffollata, l’abitazione in cui si vive presenta anche problemi strutturali oppure non ha bagno/doccia con acqua corrente o ha problemi di luminosità.

La condizione di grave deprivazione abitativa riguarda il 5% delle persone residenti e, ancora una volta, è più diffusa tra i giovani. Infatti, vive in condizioni di disagio abitativo il 7% dei minori e il 7,9% dei 18-24enni. La quota, rileva l’Istat, scende al crescere dell’età fino ad arrivare all’1,8% fra le persone di 75 anni e più.

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